FOGLIANO (de Foliano), Bonifacio da
Nobile reggiano, dalla tradizione storiografica è considerato figlio di Guido (I) da Fogliano, ma nel suo testamento si dichiara figlio di Ugo da Fogliano, da identificare con Ugolino (I), morto nel 1226 durante lotte intestine a Reggio. Qualificato da Innocenzo IV con l'appellativo di nepos, fratello di Ugolino (II) da Fogliano e, secondo Salimbene de Adam, "frater gennanus" del vescovo Guglielmo, fratello appunto di Ugolino (II), il F. dovette nascere nel primo decennio del sec. XIII.
Fu arcidiacono della cattedrale reggiana fin dal 1244, secondo il Tiraboschi, certamente dal 1248; la sua carriera ecclesiastico-politica, frutto degli stretti legami di parentela con Innocenzo IV, si svolse in un momento storico che vide giungere alla sua fase finale il contrasto tra Papato e Impero. Questo contrasto, a Reggio Emilia, sfociò nella sicura affermazione politica dei Fogliano, di parte guelfa, che grazie all'appoggio di Innocenzo IV ricevettero, tra il 1250 e il 1254, diverse investiture (Querciola, Carpineti), diritti feudali ed esenzioni su territori reggiani. La nomina del F., cappellano papale, a rettore del Ducato di Spoleto dal marzo 1252 al febbraio 1254 e, negli anni 1254-1255, a podestà di Foligno si deve a questa aperta protezione e benevolenza pontificie nei confronti dei Fogliano e si inquadra nella politica perseguita da Innocenzo IV di nominare quali rettori provinciali, dopo il suo ritorno da Lione, un gran numero di appartenenti alla sua famiglia e di instaurare un diretto sistema di controllo nell'amministrazione delle città e dei territori del Patrimonium.
A Foligno il F. divenne podestà nel giugno 1254, dopo che i ghibellini folignati, stretti d'assedio dai Perugini, si erano arresi. Il F. succedeva ad un podestà di schieramento ghibellino, la sua nomina fu voluta per riorganizzare e rafforzare il governo papale e la parte guelfa nella città: la pace tra Perugini e Folignati firmata sotto la podesteria del F., nel mese di agosto, andava in questa direzione e segnò l'inizio di una stretta collaborazione politica tra Foligno e Perugia. Nello stesso mese di agosto il F. nominò suo vicario in Foligno Trincia, figlio di Trincio Trinci, che aveva avuto un ruolo importante nelle vicende del giugno 1254.
Con la morte dello zio Innocenzo IV (avvenuta nel dicembre 1254) al F. venne a mancare la protezione politica più importante. Nell'agosto del 1255 Alessandro IV, succeduto ad Innocenzo IV, dette parere favorevole agli Spoletini contro il F., il quale pretendeva diritti su alcuni territori di quel Comune: un avvenimento, questo, che potrebbe forse rivelare una mutata valutazione da parte pontificia del ruolo del F. in quei territori, preludio del volgere al termine della sua esperienza politica. La documentazione esaminata, e relativa al periodo posteriore il 1255, attesta con continuità, infatti, la presenza a Reggio Emilia del F. ed il suo importante ruolo, come arcidiacono della cattedrale, nell'amministrazione dei beni della canonica e del vescovado di questa città. Il saldo di 120 lire (moneta di Ravenna), che il podestà "civitatis Casie" (il perugino Pietro Gigli) consegnò al F. nella canonica della cattedrale di Reggio Emilia nel marzo 1256, va letto quindi come l'epilogo del suo operato nell'Italia centrale.
A partire dal 1255 il nome dell'arcidiacono F., preposto a tutti quelli degli altri canonici, compare con continuità negli atti in cui il capitolo della cattedrale agiva come attore di importanti negozi giuridici. Al 1256 risale la controversia, ricordata dal Tiraboschi, che oppose il F. agli uomini di Levizzano (castello nella montagna reggiana, posseduto e governato dai Fogliano): innanzi al podestà di Reggio il F. richiese che fosse dichiarata nulla l'elezione dei consoli di quella terra fatta dagli abitanti e, rivendicando per sé la giurisdizione su quel territorio, provvide ad eleggere podestà Giovanni Marchesi.
Sempre a partire dal 1255 il F., in qualità di arciprete di Campiliola (detta anche Bismantova, oggi Castelnuovo de' Monti), compare in diversi atti amministrativi inerenti l'esercizio patrimoniale dei beni della pieve. La sua nomina ad arciprete di Campiliola fu uno dei molti elementi che concorsero al rafforzamento della parte guelfa nel Reggiano: il F., infatti, succedeva a Zilino da Sesso, appartenente alla più illustre famiglia ghibellina di Reggio.
Proprio il governo pastorale dell'arcipretura di Campiliola potrebbe offrire un significativo collegamento con il giudizio di "uomo colto" con il quale fra Salimbene de Adam qualifica il Fogliano. Infatti, due anni dopo la sua morte, quando Francesco da Fogliano (suo nipote e successore) fece redigere un inventario dei beni mobili ed immobili spettanti alla pieve, particolarmente cospicuo risulta essere stato il patrimonio liturgico e librario: è fondato ritenere che questo patrimonio liturgico-culturale sia stato essenzialmente frutto della sensibilità culturale del Fogliano. Una sensibilità e una preparazione culturale che trovano ulteriore conferma in una disposizione contenuta nel codicillo (26 giugno 1270) al suo testamento, con la quale il F. lasciava al sopracitato Francesco Fogliani il suo Decretum.
Il 15 marzo 1269 il F. dettò le sue ultime volontà. Nel dettato testamentario traspare ancora la sua devozione e la sua riconoscenza per il defunto zio, il pontefice Innocenzo IV: il F., infatti, stabilì che un sacerdote, al quale provvedeva ad assegnare un beneficio, celebrasse ogni giorno una messa per l'anima dello zio, per la propria e per quella dei suoi genitori. Al medesimo sacerdote era fatto poi obbligo di partecipare all'officiatura canonica nella cattedrale di Reggio e di celebrare, in suffragio dell'anima del F., l'anniversarium della sua morte, con la partecipazione dei canonici e del clero della città.
Il F. Morì il 26 giugno 1270 nella canonica della chiesa cittadina di S. Salvatore (dipendente direttamente dalla pieve di Campiliola) e venne sepolto nella cattedrale di Reggio Emilia.
Fonti e Bibl.: Reggio Emilia, Archivio capitolare, Pergamene della canonica, 1262 marzo 25; 1263 giugno 2; 1270 giugno 16; Pergamene (serie B), 1252 genn. 31; 1253 apr. 12; 1253 nov. 17; Ibidem, Archivio vescovile, Libro in pergamena contenente atti della cancelleria vescovile di Reggio, anno 1256, pp. 1-3, 23, 57; Ibid., Bibl. municipale, ms. Regg. F. 40: P. Fontanesi, Regesti di instrumenti e scritture diverse dell'archivio della cattedrale di Reggio nell'Emilia dall'anno 857 all'anno 1794, I, n. 15; N. Tacoli, Memorie stor. della città di Reggio di Lombardia, II, Parma 1748, pp. 635 s.; III, Carpi 1769, p. 263; G. Tiraboschi, Memorie stor. modenesi…, I, Modena 1793-1795, p. 167; V, ibid. 1795, n. 859, p. 44; A. Theiner, Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis, I, Roma 1861, n. CCLIV, p. 135; A. Zonghi, Carte diplomatiche fabrianesi, Ancona 1872, nn. CLIX, pp. 196 s., CLXX, p. 207; J.F. Böhmer, Regesta Imperii, V, Innsbruck 1901, n. 15124; Les registres d'Innocent IV, a cura di E. Berger, Paris 1921, n. 4186; Fragmenta fulginatis historiae, a cura di M. Faloci Pulignani, in Rer. Ital. Script., 2 ed., XXVI, 2, p. 13; A. Milioli, Liber de temporibus et aetatibus et Cronica imperatorum, a cura di O. Holder Egger, in Mon. Germ. Hist., Script., XXXI, Hannoverae 1903, p. 537; Salimbene de Adam, Cronica, a cura di G. Scalia, II, Bari 1966, p. 702; S. Levalossi - P. Della Gazata, Chronicon Regiense [parte anteriore al 1272], in A. Cerlini, Fra Salimbene e le cronache attribuite ad A. Milioli, II, I codici e la ricostruzione del Chronicon Regiense, in Bullettino dell'Ist. stor. ital. per il Medio Evo e Archivio muratoriano, XLVIII (1932), p. 69 [dell'estr.]; L. Jacobilli, Discorso della città di Foligno. Cronologia de' vescovi, governatori e podestà ch'hanno retta essa città, Foligno 1646, pp. 42, 63; G. Tiraboschi, Dizionario topografico-storico degli Stati Estensi, I, Modena 1824, pp. 298, 406; A. Crispi, Elogi degli uomini illustri della città di Reggio in Lombardia, Reggio Emilia 1874, pp. 57 s.; A. Sansi, Storia del Comune di Spoleto dal sec. XII al XVII, I, Foligno 1879, pp. 85 s.; D. Waley, The Papal State in the thirteenth century, London 1961, pp. 158, 312, G. Casagrande, Note sulla famiglia dei da Fogliano, in Il territorio querciolese e la valle del Tresinaro, II, Reggio Emilia 1982, p. 313; O. Rombaldi, Il monastero di S. Prospero di Reggio Emilia, Reggio Emilia 1982, p. 104; G. Fabbrici, La pieve di Campiliola, in Strenna del Pio Istituto artigianelli, 1984, pp. 170-173; P. Litta, Le famiglie celebri ital., s. v.Fogliani, tav. I.