BONFIGLIO
Era canonico della cattedrale senese nel novembre del 1213 quando la badessa di S. Abbondio lo istituì suo procuratore nelle vertenze con il monastero di S. Eugenio; circa un anno dopo B. era arcidiacono; nel giorno di Pasqua (10 aprile) del 1216, a Roma in S. Maria Maggiore, venne consacrato vescovo da Innocenzo III e già il 17 aprile celebrò messa nella propria cattedrale.
Nei primi anni di episcopato B. si vide affidare da papa Onorio III un'indagine sull'esenzione del priorato di Montevarchi dalla giurisdizione pievana e un'indagine sulla causa d'impedimento a un matrimonio; nel giugno del 1217 gli venne raccomandata la protezione dei monaci di Agnano, nella diocesi aretina; nel 1218, ancora su istanza di Onorio III, B. pronunziò una scomunica contro il podestà e i consiglieri di Firenze, per opporsi all'attuazione della legge che impediva ai chierici di adire l'eredità paterna. Nello stesso anno B. diede il suo appoggio a un importante intervento papale nella vita del Comune senese: il 30 maggio il legato apostolico Ugolino d'Ostia imponeva lo scioglimento delle "societates iniquas sive de Scarpetta sive Albugensium" e dichiarava nulli i giuramenti intesi a negare o ad ostacolare l'autorità delle magistrature cittadine; sembra che con questo intervento venisse posto termine a una grave agitazione politica, sulla quale siamo troppo sommariamente informati. La scomunica degli eretici e dei promotori di statuti "contra ecclesiasticam libertatem" fu ribadita in termini generali in una lettera di Onorio III a B. il 4 genn. 1221.
Il 10 febbraio dello stesso anno l'imperatore Federico II ordinava ai Senesi l'invio di un contingente per la spedizione in Terrasanta, e a B. fu commessa dal papa la raccolta del denaro dovuto per la crociata dai mercanti senesi (2 agosto-30 sett. 1221). A B., tra altri, fu ordinato nel 1223 di render pubblici la scomunica e l'interdetto fulminati dal papa contro i Pisani; a lui fu commesso, il 9 ott. 1225, l'incarico di scomunicare podestà e legislatori di Pisa, colpevoli d'aver promulgato "statuta in derogationem ecclesiasticae libertatis".
Altre epistole di Onorio III si riferiscono a questioni locali e di ordinaria amministrazione. Alcuni interventi del pontefice in controversie promosse da B. si risolsero a sfavore di quest'ultimo: così nella causa che lo opponeva all'abate di S. Antimo e al pievano di Montalcino (27 giugno 1218), così nella lite con il vescovo di Arezzo a proposito delle pievi che da secoli i vescovi senesi sostenevano doversi attribuire alla propria diocesi (26 giugno 1219-27 maggio 1220). Nel maggio del 1222B. otteneva dal papa licenza di vendere parte dei beni vescovili per pagare i debiti della Chiesa, dopo avere allegato la "haereticorum pestilentia" a giustificazione della cattiva situazione economica; una vendita di beni dell'episcopio ebbe in effetti luogo il 13 febbr. 1223. Il 23 luglio 1224 Onorio III ordinò a B. di concedere il nulla osta a un'alienazione di beni del monastero senese di S. Vigilio. Nel settembre del 1225 fu affidata ancora una volta a B. l'istruzione di una causa matrimoniale.
Rispettivamente del 18 maggio e del 27 luglio 1224 sono due privilegi di B. in favore del capitolo della cattedrale: il primo in forma solenne e di contenuto generale, il secondo a conferma del dominio capitolare sulla chiesa di Sarteano, e sui beni ad essa pertinenti. Nel novembre 1227 B. era a Roma, convocato insieme con altri vescovi toscani da Gregorio IX. Tornato nella sua diocesi, consacrò nella primavera del 1228 la chiesa del romitorio della Selva del Lago, sulla quale il Comune senese accampò immediatamente un diritto di patronato; da Gregorio IX B. ottenne di poter concedere un'indulgenza a quanti visitassero il romitorio nella ricorrenza della consacrazione; il 3 genn. 1231 il papa raccomandava che B. desse agli eremiti "unam de regulis approbatis".
In questi anni B. era venuto promulgando un regolamento per la vita del clero nella propria diocesi. Un primo insieme di disposizioni fu emanato il 27 ag. 1227, su istanza di Gregorio IX; nuovi articoli vennero aggiunti da B. il 13 marzo 1232. Si trattava essenzialmente di norme intese a salvaguardare il decoro di chierici e sacerdoti e il loro distacco da affari e pratiche temporali, come la partecipazione a trattenimenti mondani e l'esercizio della tutela e della cura; si affermava la necessità dell'autorizzazione vescovile per chi volesse ricevere oblate o converse o recare armi difensive o fare da mallevadore o da padrino o compiere vendite; alcune norme positive (sul dovere di ospitare i poveri, di rendersi edotti in materia di penitenza sacramentale) venivano ad avere scarso risalto in quel generale contesto di divieti tesi a preservare di fronte al secolo la "clericalis honestas".
Tra il giugno e l'ottobre del 1232 B. intervenne in favore dell'ospedale di S. Maria della Scala in una controversia che opponeva questo all'abbazia della Berardenga per il dominio sull'ospizio di S. Angelo a Tressa, fondato circa dieci anni prima da alcuni laici. Altre sue benemerenze nei confronti dell'ospedale cittadino sarebbero state, negli anni seguenti, la cessione del Ponte al Sasso (6 apr. 1237) e l'adesione all'istituzione di una chiesa propria dell'ospedale (6 sett. 1252).
Intorno all'anno 1240 si stabilivano nella diocesi senese i nuovi ordini religiosi: servi di Maria, frati predicatori, frati minori. Nell'aprile del 1242 B. fece devolvere al priore dei predicatori parte di un cospicuo lascito testamentario; e in quest'epoca va collocata anche la bolla, di incerta data, in cui B. concedeva un'indulgenza di cinquanta giorni a quanti contribuissero con elemosine all'edificazione della chiesa dei predicatori in Camporegio. Del 18 apr. 1245 è la bolla vescovile Suscepti cura regiminis, che commetteva al priore dei predicatori e al guardiano dei minori l'inquisizione e la persecuzione degli eretici in Siena A B. il pontefice Innocenzo IV indirizzò dal 1244 al 1252 una serie di epistole e bolle relative alla soluzione di questioni interne della diocesi senese.
Morì il 14 nov. 1253 e fu sepolto nella sua cattedrale.
Fonti e Bibl.: Per il periodo anteriore all'episcopato possediamo due originali, uno inedito nella Bibl. Apost. Vat., ms. Chigiano E.VII.214, f. 54, l'altro in F. Schneider, Regestum Senense, I, Bis zum Frieden von Poggibonsi. 713-30 Juni 1235, in Reg. Chart. It., VIII, Roma 1911, n. 527. Per la gran parte degli atti in cuicompare B. vescovo, anteriori al 1235, cfr. regesti e bibliografia delle edizioni in Schneider, cit., nn. 548, 551, 555, 556, 561, 568, 575, 586, 597, 600, 608, 624, 636, 648, 649, 655, 658, 659, 669, 672, 682, 683, 699, 718, 732, 751, 757, 760, 762, 774, 825, 842, 880, 886, 887, 903, 910, 933, 952, 982, 995, 1003, 1006, 1023, 1028. Posteriori al 1235 sono una serie di pergamene nel Diplomatico dell'Archivio di Stato di Siena: Spedale di S. Mariadella Scala, 1237 apr. 6, 1239-40 febbr. 16, 1244 giugno 17, 1252 sett. 6; Legato Bichi-Borghesi, 1238 maggio 3; Patrimonio dei Resti Ecclesiastici (Certosa di Maggiano), 1242 apr. 3; Trafisse di Siena, 1244 maggio 20; Patrimonio dei Resti Ecclesiastici (S. Domenico), 1244-45 genn. 18, 1246 9); Archivio Generale dei Contratti, 1245 nov. 20, 1249-50 marzo 4, 1252 sett. 17, 1252 dic. 2; Archivio delle Riformagioni, 1245-46 febbr. 26; S. Agostino di Siena, 1248 ott. 10; Archivio delleRiformagioni (S. Petronilla), 1249 giugno 4; S.Francesco di Siena, 1253 luglio 18. Per i documenti di Onorio III non citati dallo Schneider, cfr. Regesta Honorii Papae III, a cura di P. Pressutti, I, Roma 1888, nn. 212, 249, 616, 1440, 1511, 2125. Per i documenti dal registro di Innocenzo IV, cfr. Les Registres d'Innocent IV, a cura di E. Berger, Paris 1884-1887, 1, nn. 393, 740; II, n. 5382; Kalendarium Ecclesiae Metropolitanae Senensis, a cura di A. Lisini, in Rer.Ital. Script., 2 ed., XV, VI, 1, Bologna 1939, pp. 91 32-33. In G. A. Pecci, Storia del vescovado della città di Siena, Lucca 1748, p. 206, è edita l'epigrafe metrica della chiesa pievana di Marmoraia, che celebra la riconciliazione di quella chiesa, nel 1227, ad opera di B.; F. Ughelli-N. Coleti, Italia Sacra, Venetiis 1718, III, coll. 552-557; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XVII, Venezia 1862, pp. 459-469; P. B. Gams, Series episcoporumEccl. catholicae, Regensburg 1873, p. 752; N. Mengozzi, Il feudo del vescovado di Siena, in Bull. senese di storia patria, XVI (1909), pp. 163 s.; F. Schneider, Regestum Senense, I, p. LXXXIX; C. Eubel, Hier. Cathol., I, Monasterii 1913, p. 446; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, coll.859-860.