BONAVENTURA da Parma
Non si hanno notizie precise sulla data della sua nascita, né sul suo ingresso nell'Ordine dei frati minori e sulla carriera ecclesiastica anteriore alla sua nomina ad arcivescovo di Ragusa, che ebbe luogo il 23 dic. 1281 ad opera di papa Martino IV (Bullarium Franciscanum RomanorumPontificum, III, Romae 1765, pp. 477 s.), dopo la successiva rinunzia di altri prelati designati, Filippo Bonaccolsi di Mantova e Luca da Padova. Il 14 marzo dell'anno seguente il pontefice gli comunicava l'invio del pallio per mano del cardinale di S. Maria in Cosmedin. B. ottenne inoltre una bolla che lo autorizzava a recuperare dei beni di pertinenza della sua sede che erano stati occupati da laici. Il 13 giugno 1284 Martino IV lo incaricava di designare e consacrare i vescovi per le diocesi di Trebinje e Stonj, sue suffraganee, la cui provvisione era riservata alla Sede apostolica; e l'incarico gli era rinnovato l'anno successivo (11 marzo) da Onorio IV. Nel 1286 si trovava a Roma, a quanto sembra per difendere gli interessi della sua diocesi; e la sua sottoscrizione compare ancora in una bolla di indulgenza per la cattedrale di Narni, datata da Roma il 31 maggio 1287, in periodo di sede vacante (Acta Sanctorum Maii, I, Antverpiae 1680, p. 394). Nel 1288 svolse una serie di missioni in territorio veneto. Con bolla del 18 agosto (Langlois, n. 237) Niccolò IV lo nominava legato pontificio a Venezia, con l'incarico di negoziare la pace tra i Veneziani e il patriarca d'Aquileia, Raimondo della Torre. La missione fallì: B. minacciò d'interdetto la città, ove i Veneziani non avessero evacuato i territori del patriarca già occupati e, in particolare, le città di Parenzo, Cittanova e Capodistria; ma non riuscì a impedire la continuazione della guerra, né poté indurre i Veneziani a sottomettersi all'arbitrato del pontefice. In data 1º ottobre dello stesso anno (ibid., nn. 358-361) Niccolò IV gli conferiva l'incarico di trattare con i Comuni di Padova e di Vicenza, per indurli a rivedere i loro statuti e a sopprimere le clausole relative alle immunità ecclesiastiche, avvertite come pregiudizievoli della "ecclesiastica libertas".
Il 1º dicembre B. era a Vicenza, e si adoperava a comporre la vertenza, già da tempo in atto, fra il Comune ed il vescovo: la questione si trascinò abbastanza a lungo (il 6 apr. 1289 B., nel palazzo vescovile, impartiva una solenne ammonizione al podestà e al Comune), e infine si risolse in un appello al papa delle due parti. Anche con le autorità padovane le trattative furono laboriose: si giunse ad una revisione degli statuti incriminati (Il Liber Regiminum Padue, a cura di A. Bonardi, in Miscellanea distoria veneta, s. 2, VI [1899], p. 129); ma si giunse anche ad una scomunica (pronunziata, sembra, in una sinodo tenuta il 27 maggio a Monselice), che sarebbe poi stata ritirata, l'anno seguente, per l'intervento del cardinale Pietro Colonna (v. la bolla di Niccolò IV del 2 ag. 1290, che approvando la sentenza del cardinale ritraccia la storia della vertenza e dell'operato di B., in G. Verci, Storia della Marca Trivigiana, III, Venezia 1787, Documenti, pp. 185 ss., n. CCCXVIII).
Fino al 1289 B. fu, per incarico pontificio, visitatore del Terz'Ordine francescano. Nel 1292 (2 maggio) viene nominato negli Statuti di Ragusa, per il consenso dato ad un provvedimento di Andrea Dandolo (Liber Statutorum CivitatisRagusii, a cura di V. Bogiśić-C. Jirećek, in Monum. hist.-jurid.Slavorum Meridionalium, IX, Zagabriae 1904, p. 194)Sembra fosse ancora in carica nel 1296 (C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 432), anno in cui si perdono le sue tracce.
Fonti e Bibl.: Les registres d'Honorius IV, a cura di M. Prou, Paris 1888, n. 309; Les registres de Martin IV, Paris 1901-1913, nn. 101-101 bis, 561; Les registres de Nicolas IV, a cura di E. Langlois, I, Paris 1905, nn. 237-38, 358-361; Notae et ActaCancelleriae Ragusinae, I, Nota et acta notariiThomasini de Savera,1278-1282, a cura di G. Čremošnik, Zagreb 1951, p. 314, n. 1062, pp. 336 s., n. 1121; D. Farlati, Illyricum sacrum, VI, Venezia 1800, pp. 115-121; C. Eubel, Die Bischöfe,Cardinäle und Päpste aus demMinoritenorden, in Römische Quartalschrift, IV, 1890), p. 234; L. A. Botteghi, Clero e Comune in Padovanel sec. XIII, in Nuovo Archivio Veneto, n. s., IX (1905), pp. 261 ss.; B. Rode, Necrologium Fratrum Minorum deObservantia ProvinciaeS. Francisci Ragusini, in Analecta Franciscana, VI (1917), p. 567; P. Paschini, Raimondo dellaTorrepatriarca d'Aquileia, in Mem. stor. forogiuliesi, XVIII (1922), p. 120; L. Wadding, Annales Minorum, V, Ad Claras Aquas 1931, p. 112; G. Mantese, Un processo a Roma travescovo e Comune di Vicenza, in Riv. di storia della Chiesain Italia, III (1949), pp. 238-253; Id., Mem. stor. della Chiesa vicentina, II, Vicenza 1953, pp. 308 s.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, coll. 807 s.