BONAVENTURA da Brescia (de Brixia)
Nato a Brescia, fu musicista attivo nella seconda metà del sec. XV. L'Eitner riferisce a B. anche un'indicazione onomastica latina, "Anterus Maria de San Bonaventura", non accertata, però, dalle varie edizioni delle sue opere. Di B. non si hanno altre notizie biografiche oltre a queste: appartenne all'Ordine francescano dei frati minori conventuali e trascorse la vita esclusivamente nella città natale al convento di S. Francesco, morendovi probabilmente all'inizio del sec. XVI. "Eccellente e lodato Maestro di Musica", secondo lo Sparacio, fu forse anche compositore, ma allo stato attuale delle ricerche e delle conoscenze dei fondi musicali esistenti in Italia, non sono note sue composizioni. Una tradizione lessicografica, dunque, che dal Fabricius discende al Mattei e al Peroni (i quali non recano tutti, però, i titoli dei suoi libri), fino al Fétis, al Valentini e allo Schmidl, ricorda B. soprattutto come teorico. Due sono le opere conosciute di B.: un trattato manoscritto, datato 15 sett. 1489, intitolato Brevis collectio artis Musicae,tam ex determinationibusantiquorum quammodernorum magistrorum... ad divinas laudesdecantandas quae dicitur "venturina" (dal nome dell'autore), registrato nella Storia della Musica di G. B. Martini (I, Bologna 1757, p. 450), ora conservato nella Biblioteca del Conservatorio di Bologna, e la Regula musice plane (ded. al confratello Marco Ducco), pubblicata due volte dall'editore Angelo Britannico di Brescia nel 1497 (27 luglio e 27 settembre) e ristampata durante il sec. XVI anche col titolo Breviloquium musicale valdeoptimum et breviter notatum.
Si tratta sostanzialmente di una stessa opera, giacché la Brevis collectio manoscritta (divisa in ventotto capitoli, a cui doveva seguire uno conclusivo) non è altro che la redazione primitiva, più ampia e forse più importante, della Regula o Breviloquium stampati in prosieguo di tempo. Il breve trattato della Regula (uno dei primi a stampa sul canto fermo apparsi in lingua italiana, nonostante il titolo latino), è composto di quarantadue capitoli, e più che per il contenuto - peraltro di notevole valore intrinseco - fu ammirato per la chiarezza, per la brevità d'esposizione e per una certa praticità didattica; da ciò le frequenti edizioni e ristampe apparse durante tutto il sec. XVI (quando, tra l'altro, la tradizione trattatistica bresciana era particolarmente viva, a ricordare il domenicano G. Bondioli, ma soprattutto G. Lanfranco), che qui elenchiamo concisamente: 1500, Milano (Leonardo Pachel per conto di Giovanni da Legnano); 1511, Venezia (Iacobo Pencio da Lecco); 1516, Venezia (Giorgio Rusconi milanese); 1522, Venezia (Iacobo Pencio da Lecco); 1523, Venezia (Giovanni Tacuino da Trino); 1524, Venezia (Giov. Francesco e Giov. Antonio Rusconi); 1533, Venezia (fratelli de Sabio); 1550, Venezia (Giov. Andrea Valvassore detto Guadagnino). Il Fétis cita anche un'altra edizione veneziana del 1570 col titolo italiano e tre edizioni di Norimberga datate 1580, 1583 e 1591 (da I. S. Gruber, Beiträge zur Literaturder Musik, Nürnberg 1785). La Regula fu ristampata in facsimile nel 1934 (edita dal Bollettino Bibliografico musicaledi Milano).
Fonti e Bibl.: L. Cozzando, Libraria Bresciana nuovamente aperta, Brescia 1694, p. 87; I. A. Fabricius, Bibl. latina mediae etinfimae latinitatis, I, Hamburgi 1734, pp. 701 s.; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 4, Brescia 1753, p. 2054; F. I. H. Sbaralea, Supplementum et castigatioad scriptores trium Ordinum S. Francisci..., Romae 1806, p. 15; V. Peroni, Bibl.bresciana, I, Brescia 1818, p. 180; P. Lichtenthal, Diz. e bibl.della musica, IV, Milano 1826, p. 124; H. Mendel-A. Reissmann, Musikalisches Conversations-Lexikon, II, Berlin 1872, p. 130; A. Valentini, I musicisti bresciani e il Teatro Grande, Brescia 1894, pp. 32 s.; F.-J. Fétis, Biogr. univ. desMusiciens, II, Paris 1878, pp. 13 s.; U. Chevalier, Répertoire des sources historiques duMoyen Age..., I, Paris 1905, col. 639; S. Mattei, Serie dei maestridi cappella minori conventualidi S. Francesco, in Misc. franc., XXI (1920), p. 149; D. Sparacio, Musicisti minori conventuali,ibid., XXV (1925), p. 23; G. Gaspari, Catalogo della Bibl.musicale G. B. Martini di Bologna, I, Bologna 1961, pp. 171 s., 197; V. Brunelli, Musica e Musicisti a Brescia, in Storia diBrescia, III, Brescia 1964, pp. 920 s.; M. Medici, Osservazione sulla Bibl. musicale di Parma, in Aurea Parma, XLVIII (1964), n. 2, p. 125; C. Schmidl, Diz. univ. dei Musicisti, I, pp. 214 s.; Suppl., p. 109; G. Grove's Dict. ofMusic and Musicians, I, London 1954, p. 801; C. Sartori, Diz. degli editori musicaliitaliani, Firenze 1958, passim (v. Indice, p. 185); R. Eitner, Quellen-Lexikonder Musiker, II, p. 108; Encicl. della MusicaRicordi, I, Milano 1963, p. 251.