CASALINI, Bonaventura (Ventura)
Nacque a Rovigo il 16 sett. 1490 da Giovanni, di antica famiglia cittadina, e da Cecilia Grotto di Adria. Ascritto il 7 genn. 1505 al collegio dei notai, professione tradizionale nella sua famiglia, seguì corsi di filosofia negli Studi di Ferrara, Padova e Bologna, senza tuttavia addottorarsi. Morto il padre nel 1526, ne prese il posto nel Consiglio nobile rodigino, ma nel 1530 fu costretto a trasferirsi a Ferrara in seguito a gravi contese con altre famiglie cittadine, sulla cui natura non si hanno notizie. Per la protezione di uno zio materno, F.M. Grotto, ottenne dalla corte estense il governo del castello di Castellerano e, successivamente, di quelli di Bagnara e Massa dei Lombardi.
Sanati i dissidi con i suoi avversari, nel 1534 poté far ritorno a Rovigo dove visse amministrando i cospicui beni che la famiglia possedeva nel Polesine. Il 23 genn. 1537 sposò Giulia Camilla Manfredini, di una tra le principali famiglie rodigine. Nel 1545 il Comune lo inviò a Venezia, per rendere omaggio al nuovo doge F. Donà.
Morì a Rovigo l'11 ott. 1563.
Nutrito di buone letture classiche, di intelligenza lucida e ordinata, il C. iniziò nel 1561 una duplice fatica letteraria: una memoria sulla storia di Rovigo dall'epoca romana ai suoi tempi e una serie di biografie della famiglia Casalini, che avrebbero dovuto servire di complemento alla prima. La storia rodigina rimase inedita e se ne perse anche il manoscritto, peraltro utilizzato dal figlio del C., Paolo Emilio, in un suo Discorso intorno all'origine et conditione di Rovigo et della famiglia Casilina, pubblicato a Venezia nel 1578. La raccolta di biografie, il cui originale si conserva nella Biblioteca Concordiana di Rovigo, fu pubblicata da A. Lazzari nel 1941 (La cronaca domestica di Bonaventura Casalini).
Il C., che suggerisce origini romane della casata, trasformandone latinamente il nome in Casilini (e tale variante fu poi stabilmente adottata da un ramo della famiglia), non riesce in realtà a spingersi oltre un Bondinello, vivente alla metà del sec. XIII. Da questo, con cura paziente, dipana un'aggrovigliata matassa di Parentele e affinità attraverso tre secoli, con ricerche sostanzialmente convalidate da quelle compiute dall'editore. L'effettiva rilevanza civica della famiglia durante il periodo studiato dal C. (già di onorata condizione nel sec. XIII, agiata per possesso di terre nel Polesine, entrata ben presto nell'ordine dei notai, eminente nel governo cittadino e illustrata nel sec. XV da Andrea, filosofo e medico di nome) fa sì che l'operetta abbia un interesse non meramente genealogico, ma costituisca un utile sussidio alla storia economica, politica e culturale di Rovigo.
Bibl.: A. Lazzari, La cronaca domestica di B. C. (manoscritto della "Concordiana" di Rovigo) con cenni stor. sulla famiglia Casalini, Faenza 1941; G. Fatini, Diari rinascimentali, in Rinascita, IV (1941), pp. 878 ss.