BOSCHETTI, Bonadamo
Figlio di Gherardo, nacque a Modena probabilmente verso la metà del sec. XIII. Canonico della cattedrale, compare quale testimone in un atto del vescovo Filippo Boschetti del 1289 (Ricci, p. 29) e in un privilegio del 12 luglio 1292 che era stato concesso dal vescovo Giacomo agli eremitani del convento di S. Donnino (Ricci, p. 23).
Nel 1304 il B., insieme con il fratello Simone, venne imprigionato su ordine del marchese Azzo d'Este, come sospetto di ribellione alla sua signoria in Modena, e inviato a Ferrara, donde fece ritorno solo nel 1306, in seguito allo scambio di prigionieri che ebbe luogo dopo la cacciata degli Estensi da Modena (secondo il Silingardi, sarebbe stato scambiato con Fresco, figlio naturale di Azzo d'Este, rimasto prigioniero nel tentativo di reprimere la ribellione). Attivo esponente della fazione guelfa, il B. fu nuovamente arrestato in Modena dagli avversari intorno al 1308 (Tiraboschi, IV, p. 66). Liberato nel 1309 per l'intervento del legato pontificio Arnaldo Pelagrua (Chronicon mutinense, 1727, col. 95), si recò a Bologna, dove venne nuovamente catturato e imprigionato (ma non ne sappiamo i motivi), per essere finalmente liberato e rimandato a Modena, probabilmente in seguito all'interessamento del Comune di Reggio (Tiraboschi, V, p. 105 n. 969).
Morto il vescovo Giacomo, la posizione di rilievo che teneva allora in Modena la fazione guelfa fu determinante nell'elezione alla dignità episcopale del B., il quale, eletto il 3 giugno 1311, avrebbe dovuto recarsi alla sede metropolitana di Ravenna, per ricevere la consacrazione: per la tensione politica del momento, ottenne di essere consacrato nel duomo di Modena, il 6 luglio.
Il 10 settembre il B. pubblicava in Modena le costituzioni del sinodo provinciale tenutosi all'inizio del giugno in Ravenna, che aveva fra l'altro preso decisamente posizione per Clemente V a proposito del contrasto con il re di Francia (J. D. Mansi, Sacrorum conciliorum... collectio, XXV, Venetiis 1782, col. 475).Non sembra che il B. sia stato un buon amministratore dei beni della sua Chiesa. La sua attività episcopale sembra essere stata scarsa di opere pastorali, assorbita piuttosto in iniziative politiche. Sempre accanito sostenitore della fazione guelfa, fu tra l'altro implicato nel sequestro di persona compiuto ai danni del piacentino Giovanni Bracciodiferro, prevosto della chiesa di Trigaudio nella diocesi di Genova, compiuto materialmente dal fratello del B., Simone, arciprete della pieve di Rubbiano. Per questo e altri reati, il B. fu citato dal legato pontificio Arnaldo Pelagrua a Bologna, ma il processo non ebbe mai luogo (forse per la sopravvenuta morte del Boschetti).
Nell'inverno del 1312 ilB. si sarebbe recato (secondo il Silingardi e altri storici successivi) al concilio tenuto da Clemente VI a Vienne (ma non vi è alcun documento preciso, e nella lista ricostruita da E. Müller, Das Konzil von Vienne, Münster 1934, pp. 73 ss., il suo nome non compare).
Il prevalere in Modena, nel maggio 1312, della fazione avversa, costrinse il B. all'esilio. Lanciato - sembra - l'interdetto sulla sua città, si rifugiò dapprima a Rubiera (dove il 2 settembre dava l'incarico al priore di quel convento domenicano di visitare e riformare il monastero modenese benedettino detto delle Santucce: Tiraboschi, III, p. 192) e si ritirò poi a Reggio, dove morì il 24 genn. 1313; venne sepolto nel duomo presso l'altare di s. Agnese.
Alessandro Tassoni in un'ottava della sua Secchia rapita (I, 52) ricorda con sarcasmo questa figura di vescovo che "non dava troppo il guasto a la Scrittura / Ed era entrato al popolo in concetto / Che in cambio di dir vespro e mattutino / Giucasse i benefici a sbaraglino" (a cura di G. Ziccardi, Torino 1952, p. 56).
Fonti eBibl.: Arch. di Stato di Modena, Arch. Segr. Estense, Canc. duc., lett. e docc., cart. B; Bonifacio de Morano Chronicon Mutinense, in L. A. Muratori, Rerum Italic. Script., XI, Mediolani 1727, coll. 95, 100; Cronache modenesi di A. Tassoni,di Giovanni da Bazzano e di Bonifacio da Morano, a cura di L. Vischi, T. Sandonnini, O. Raselli, Modena 1888, pp. 91, 105, 108, 110, 131, 229, 358, 361 s.; Iohannes de Bazano, Chronicon Mutinense, in Rerum Italic. Script., 2 ed., XV, 4, a cura di T. Casini, pp. 63, 67 s.; G. Silingardi, Catalogus omnium episcoporum Mutinensium, Mutinae 1606, pp. 105, 108 s.; L. Vedriani, Catalogo de' vescovi modonesi, Modona 1669, pp. 70-72; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, II, Venetiis 1717, coll. 127, 129; G. Tiraboschi, Mem. storiche modenesi, II, Modena 1793, pp. 145-173; III, ibid. 1794, p. 192; IV, ibid. 1794, pp. 66 s.; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XV, Venezia 1859, pp. 280 s.; C. Eubel, Hierarchia catholica..., I, Monasterii 1913, p. 353; B. Ricci, Il "Liber censuum" del vescovado di Modena, Modena 1921, passim;A. F. Boschetti, La famiglia Boschetti di Modena e i Buschetti di Chieri, Modena 1938, tav. III; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., IX, col. 1303.