BONACCIOLI, Gabriele, detto il Gabrielletto (Cabriletto)
Restano pochissime opere di questo pittore ferrarese, il cui nome appare nei documenti la prima volta nel 1479 (Cittadella, 1864, p. 584 nota i) come figlio di Bonaventura e di una Agnese. Nel 1482, insieme con Sigismondo Fiorini, decorò tredici stendardi per le truppe di Ercole I e lavorò nell'oraterio della Compagnia della morte. Nel 1489 è ricordato con bottega nella strada dei Sabbioni; due anni dopo, per le nozze del futuro Alfonso I con Anna Sforza, fu tra gli artisti che decorarono con scene allegoriche i carri che trasportavano la corte e l'arco di trionfo. Sempre nel 1491 dipinse un quadro che Eleonora d'Aragona regalò alla sua dama Fiordispina (Venturi, 1888). Nel 1500 compare ancora tra i decoratori di carrozze e sgabelli (Cittadella, 1868, p. 60). Nel 1502, in occasione del nuovo matrimonio di Alfonso I con Lucrezia Borgia, il B. partecipò alle decorazioni per i festeggiamenti e dipinse un'ancona per Ercole d'Este a ricordo dell'avvenimento (Venturi, 1888). Nel 1505 (Cittadella, 1864, p. 40) era occupato in affreschi nell'oratorio di S. Maria del Salice (oratorio della Schiappa): la descrizione della decorazione, distrutta nel secolo scorso, è fornita dal Baruffaldi (II, p. 563) che però, qualificando il B. "poco più d'un verniciatore", attribuiva l'opera a G. B. Benvenuti (I, p. 167 nota), mentre C. Cittadella (1782) l'attribuiva dubitativamente a D. Panetti. Nello stesso anno, e ancora nel 1506, il B. lavorò per Ferrante d'Este (Venturi, 1894) e nel 1508 affrescò (Baruffaldi, II, p. 564) l'Agnello vessillifero nella volta che unisce la tribuna al coro dell'altar maggiore della cattedrale ferrarese e ornò l'organo con figure, ora Derdute: l'affresco, ridipinto, mantiene ben poco dei caratteri originali. Secondo il Cittadella (1864, p. 338) nel 1510 dipinse tre camini nonché una facciata esterna del palazzo di Schifanoia e lo stesso autore (1868, p. 289) riporta documenti che dimostrano che intorno al 1516 il B. dipinse e dorò il nuovo organo e affrescò la cappella della sacrestia di S. Maria in Vado, dove tuttora restano nell'abside affreschi rappresentanti la Nave della chiesa nascente con la Madonna,il Bambino e s. Pietro, opera che è stata variamente attribuita, ma che noi riteniamo debba essere restituita al Bonaccioli. Secondo quanto riferisce il Baruffaldi (I, p. 384 nota), intorno al 1520 il B. è tra i pittori che dipinsero in S. Francesco: probabilmente si tratta delle mezze figure di santi e beati francescani che però, date le pesanti ridipinture, non è possibile oggi valutare.
Un documento pubblicato dal Cittadella (1864, pp. 218 ss.) dimostra che il B. ricopriva cariche ufficiali al Comune nel 1510 (era ufficiale alle munizioni) e continuava ad occuparsi delle feste. Morì prima del 1533 (ibid., p. 584 nota 1).
Fonti e Bibl.: C. Cittadella, Catalogo istorico de' pittori e scultori ferraresi..., Ferrara 1782, II, pp. 50 s.; G. Baruffaldi, Vite de' pittori... ferraresi..., I, Ferrara 1844, pp. 167 nota, 384; Il, ibid. 1846, pp. 389, 562-565; L. N. Cittadella, Notizie relative a Ferrara..., Ferrara 1864, v. Indice; Id., Notizie amministrative, storiche, artistiche, relative a Ferrara..., Ferrara 1868, II, pp. 60, 69, 289; A. Venturi, L'arte ferrarese nel periodo d'Ercole I d'Este, in Atti e Mem. della Deput. di St. patria per le prov. di Romagna, s. 3, V (1888-89), pp. 376, 411; Id., Nuovi documenti, in Arch. stor. dell'arte, VII (1894), 1). 298; G. Gruyer, L'art ferrarais à l'époque des Princes d'Este, Paris 1897, I, pp. 273, 290, 315; II, pp. 129 s., 131; P. G. M. Zanotti, La basilica di S. Francesco in Ferrara, Genova 1958, pp. 88, 92, 132; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 266.