BOLOGNINI, Giovan Battista, il Giovane
Figlio di Giacomo (nipote di Giovan Battista il Vecchio) e di Antonia Contoli, nacque a Bologna nel 1698. Fu avviato alla pittura dal padre: è possibile che la tela della Concezione nella chiesa del Collegio di Spagna - riferitagli dalle guide - appartenga a questi inizi. Già nel 1727, tuttavia, il B. si segnala come scultore, riportando il premio Marsili nel concorso dell'Accademia Clementina con un bassorilievo in terracotta (il Sacrificio diIsacco) che tuttora si conserva presso l'Accademia di Belle Arti. Il B. ripete il successo nei concorsi del 1728 e del 1729; nello stesso 1729 è aggregato come accademico (19 giugno), mentre nel 1736 (13 novembre) sarà eletto principe dell'Accademia Clementina per l'anno successivo. Già alla fine del 1730 Giovan Battista era stato invitato dal duca d'Este perché continuasse - insieme col fratello Francesco (del quale mancano altre notizie) - i lavori della delizia ducale di Rivalta. Nel 1733 i lavori erano molto avanzati ma, a causa della guerra, i due artisti dovettero tornare a Bologna, dove rimasero sino al 1749, quando Francesco III li richiamò a Modena. In questa seconda fase, sempre con l'aiuto del fratello Francesco, il B. completò il giardino e la grande vasca nella quale sorgeva un'isoletta con il casino di pesca "Fuggi l'ozio" (1752) adorno di statue; negli anni seguenti i due fratelli continuarono ad occuparsi delle opere idrauliche e del giardino del palazzo (una descrizione del giardino di Rivalta, in G. B. Bolognini, pp. 65 s., e Messori Roncaglia; pochi corpi di fabbrica della villa rimasti sono completamente decaduti; statue rappresentanti le Quattro stagioni sono nei gardini pubblici di Reggio, quattro si trovano all'estremità del ponte sul Crostolo che attraversa la strada statale del Cerreto). Il 6 genn. 1755 Francesco III li confermava al suo servizio. Il B. morì a Rivalta il 6 genn. 1760 (Atti AccademiaClementina); Francesco continuò a occuparsi della villa dove nel 1763 fu raggiunto dal figlio Ludovico.
Il palazzo estense di Rivalta andò distrutto dopo la Rivoluzione francese. Una sorte non molto diversa è toccata ad altre opere del B. come le sculture per la villa Carrati a Pizzocalvo. A Bologna, in pal. Fava Simonetti (poi Angelelli), è il gruppo di Sisifo el'avvoltoio: perdute invece le "statue al naturale di varie dame bolognesi le più belle de' nostri giorni fatte in terracotta..." (Oretti).
Sulla scalea di palazzo d'Accursio si può tuttora vedere il monumento di Benedetto XIV, busto in bronzo e statue allegoriche in stucco, opera plastica tra le più singolari del tardo barocco in Bologna. Statue in stucco sono tuttora nel palazzo Bolognini (ora Salina-Amorini) a Farneto (San Lazzaro di Savena). Le fonti sono concordi nel sottolineare che alle qualità di scultore il B. univa piacevolezza e vivacità di carattere ed una straordinaria valentia nel canto.
Fonti e Bibl.: Bologna, Bibl. dell'Accad. di Belle Arti, ms., Atti dell'Accad. Clementina, vol. I (anni 1710-1764), cc. 62, 67, 71, 72, 99 e passim (alla c. 246 notizia della morte); G. P. Zanotti, Storia dell'Acc. Clementina, Bologna 1739, I, pp. 83, 88, 89; II, pp. 300 s., 356; Id., Avvert. per lo incamin. di un giovane alla pittura, Bologna 1756, p. 29; [C. C. Malvasia], Le Pitture di Bologna..., Bologna 1686, p. 180; Bologna, Bibl. Com. dell'Archiginnasio, ms. B. 130, M. Oretti, Not. de' Profess. del disegno..., parte VIII, cc. 264 s. (c. 267 per Francesco); L. Crespi, Felsina pittrice, III, Roma 1769, pp. 82 s.; Pitture, Sculture... di Bologna, Bologna 1782, passim; P. Zani, Enciclopedia metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 153 (anche per Francesco); [G. B. Bolognini], Di Lodovico Bolognini reggiano notizie biografiche..., in Notizie biografiche e letterarie in continuazione... del... Tiraboschi, II, 2, Reggio 1834 pp. 5 s. (anche per Francesco); G. Giordani: Indicazione storico-artistica delle cose spettanti alla villa legatizia di San Michele in Bosco, Bologna 1850, Appendice, p. XXVIII; G. Campori, Gli Artisti italiani estranieri negli Stati Estensi, Milano 1855, pp. 82-84; M. T. Messori Roncaglia, Il palazzo estense di Rivalta, in Cronache d'arte, V (1928), pp. 288-291; C. Ricci-G. Zucchini, Guida di Bologna, Bologna 1930, pp. 50, 209; E. Riccomini, Mostra dellaScultura bolognese del Settecento (catal.), Bologna 1965, pp. 32, 72-74; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, pp. 252 s.