BOLOGNA 228, Pittore di
Ceramografo attico della tecnica a figure rosse attivo entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. Insieme al Pittore di Egisto e al Pittore di Boreas è il rappresentante più significativo della corrente grandiosa e magniloquente che veniva un tempo definita "stile nobile". Che anzi, senza pretendere ad una assoluta superiorità per quanto riguarda puri valori pittorici sugli altri artisti del suo gruppo, il Pittore di B. 228 può esser considerato quello che più a fondo e più compiutamente nassume le tendenze di questo particolare momento artistico. Per lui il far grande e drammatico non è un mantello assunto per impulso esteriore o per convenienze di moda, e, tanto meno, una particolare forzatura di tono meccanicamente adottata a colorire scene e situazioni a scapito di una vera drammaticità, come nel Pittore di Egisto. Natura rude e semplificata, un linguaggio grandioso e incisivo rappresenta per lui l'espressione più immediata e necessaria. E da questo, almeno nelle sue opere migliori, scaturisce una drammaticità concentrata, senza enfasi e clangori. Le figure appaiono immense in virtù dei contorni scabri e angolosi: i corpi semplificati, i panneggi a linee spezzate e disarmoniche stanno a indicare la forza e la decisione con cui tutti gli altri elementi espressivi sono sottomessi a quest'unica affermazione di potenza. Ed è questa drammaticità spoglia, essenziale, che costituisce l'accento inconfondibile di scene quali l'introduzione di Eracle nell'Olimpo, nel grande cratere n. 228 del Museo Civico di Bologna che gli ha dato il nome, e l'allucinante duello di Teseo con il Minotauro, nell'anfora 156, della stessa raccolta.
In un primo tempo J. D. Beazley aveva riunito questa personalità con il Pittore delle Oinochoai di Bruxelles. Quest'ultimo, peraltro, a prescindere da una maggiore esteriorità di temperamento, è pittore di piccoli vasi, mentre al Pittore di B. 228 vengono attribuiti solo vasi con ampie pareti, ad eccezione di una dubitativa aggiunta costituita da una coppa fonda della Bibliothèque Nationale di Bruxelles, con gigantomachia.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig. in American Mus., p. 133; id., Vasenm. rotfig., p. 288; id., Red-fig., p. 335.