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BOLLA D'ORO

di E. B. - * - Enciclopedia Italiana (1930)
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BOLLA D'ORO

E. B.
*

Con questo nome (bulla aurea) si suol chiamare, per antonomasia, la costituzione del 1356, con la quale l'imperatore Carlo IV (da lui si chiamò anche carolina), concludendo lo sviluppo già di fatto iniziato da più di un secolo, regolò l'elezione del re di Germania, contemplandone con scrupolosa minuzia i diversi momenti e offrendo per i varî atti gli opportuni formularî. La bolla, che consta di 31 capitoli in latino, fu pubblicata in due parti e momenti distinti; i primi 23 capitoli il 10 gennaio 1356 nella dieta di Norimberga, i rimanenti, e con maggiore solennità, alla presenza di un legato pontificio, dei principi tedeschi, del Delfino di Francia e di più che 3000 cavalieri, alla dieta di Norimberga, il giorno di Natale dello stesso anno. Per essa fu concluso a sette il numero degli elettori, tre ecclesiastici (gli arcivescovi di Magonza, Treviri, Colonia) e quattro laici (il re di Boemia, il conte del Palatinato, il duca di Sassonia, il marchese di Brandeburgo). Questo numero ristretto si era venuto fissando, nella pratica, fino dal secolo precedente, dacché il possedere uno dei sette più alti uffici a corte e, quindi, il diritto di dare il proprio voto in precedenza sugli altri elettori, fu considerato come esclusivo diritto d'elezione. I principi elettori furono distinti dagli altri principi con speciali privilegi; ad es. ottennero la regalia delle miniere e del sale per i loro territorî, e, in omaggio al diritto giustinianeo, gli attributi della maestà; la loro autorità fu accresciuta con la facoltà di determinare le capitolazioni. Con la bolla fu affermata la indivisibilità dei principati che legittimavano il diritto di voto, e stabilito in essi il sistema della primogenitura. Al guaio delle doppie elezioni si ovviò introducendo il principio della maggioranza; per il procedimento dell'elezione si stabilì che l'arcivescovo di Magonza, come primo elettore, chiedesse, per ordine, il voto agli altri elettori e poi desse egli stesso il suo voto. Per questa parte la bolla d'oro rimase in vigore fino alla cessazione dell'Impero (1806), e per quello che riguarda la composizione del Collegio degli elettori, in sostanza, fino alla pace di Vestfalia (1648). Ebbe importanza anche per la storia del diritto finanziario, avendo disciplinato talune regalie, e per la storia del diritto penale, per le molte disposizioni attinenti al mantenimento della pace e alla repressione dei turbatori di essa. Quella legge, che parve già un capolavoro della legislazione imperiale, fu presa in considerazione anche fra noi, in quanto il sovrano tedesco era pur predestinato ad essere il nostro. Che Bartolo da Sassoferrato abbia preso parte alla sua redazione è una leggenda senza fondamento. Egli non ne fu probabilmente che il primo commentatore di grido.

Bibl.: L'edizione fondamentale, dopo quelle antiquate del Goldast, Lünig, Dumont, è quella dello Zeumer, Die Goldene Bulle Karls IV, voll. 2, 1908, per la quale v. Luschin, in Zeitschrift d. Savigny-Stiftung f. Rechtsgesch., XLII. Cfr. anche A. von Harnack, Das Kurfürstenkollegium bis zur Mitte des XIV. Jahrhundertes nebst kritischem Abdrucke der ältesten Ausfertigung der goldenen Bulle, Giessen 1887.

Vedi anche
principi elettori I principi che eleggevano l’imperatore del Sacro Romano Impero. Nel 13° sec. erano 7: 4 laici (conte palatino del Reno, duca di Sassonia, margravio di Brandeburgo, re di Boemia) e 3 ecclesiastici (arcivescovi di Magonza, Treviri, Colonia); questo numero, fissato nella Bolla d’Oro del 1356, fu mantenuto ... Carlo IV di Lussemburgo imperatore Figlio (Praga 1316 - ivi 1378) di Giovanni il Cieco, conte di Lussemburgo, e di Elisabetta, sorella di Vence slao III, re di Boemia e Polonia, ultimo della dinastia dei Přemyslidi. Ebbe un'educazione raffinata alla corte francese; sposò Bianca di Valois. Vicario imperiale in Italia (1331) passò poi in ... dieta Nome dato dapprima alle assemblee di alcuni popoli germanici, passato quindi a designare le assemblee del Sacro Romano Impero. Nelle d. si trattava della guerra e della pace, della legislazione e dell’elezione del sovrano, fino al 1356 quando quest’ultima non fu regolata dalla Bolla d’Oro di Carlo IV. ... Venceslào IV re di Boemia e di Germania Figlio (n. 1361 - m. Praga 1419) dell'imperatore Carlo IV, re di Germania dal 1376 e di Boemia dal 1378, nel contesto dello sviluppo del movimento ussita fece assassinare il consigliere dell'arcivescovo di Praga, causando (1394) una guerra civile che durò fino al 1404. Scontratosi (1402) con il fratello ...
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  • BARTOLO DA SASSOFERRATO
  • DELFINO DI FRANCIA
  • PACE DI VESTFALIA
  • PRINCIPI ELETTORI
  • DIRITTO PENALE
Altri risultati per BOLLA D'ORO
  • Bolla d’oro
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    Bolla d’oro (lat. Bulla aurea o anche Bulla Carolina) Costituzione del 1356, in 31 capitoli, con cui l’imperatore Carlo IV volle regolata l’elezione imperiale. Gli elettori erano 7 (arcivescovi di Magonza, Treviri, Colonia, re di Boemia, conte del Palatinato, duca di Sassonia, margravio di Brandeburgo). ...
Vocabolario
bólla²
bolla2 bólla2 s. f. [dal lat. bŭlla (cfr. bolla1), che in età tarda assunse anche il sign. di «sigillo»]. – 1. Sigillo, bollo metallico circolare (di piombo, oro, più raram. argento), usato per autenticazione delle scritture ufficiali dalle...
òro
oro òro s. m. [lat. aurum]. – 1. Elemento chimico, metallo nobile (simbolo Au, numero atomico 79, peso atomico 196,97), di colore giallo lucente, resistente agli agenti atmosferici e a quasi tutti i reattivi chimici, presente in natura...
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