Bolingbroke, Henry Saint-John, visconte di
Uomo politico, scrittore e filosofo inglese (Londra 1678 - ivi 1751). Libertino, di vasti interessi, viaggiò in Europa (1698-99), fu deputato tory (1701), ministro della Guerra (1704-08), poi (1710) segretario di Stato; con l’ascesa di R. Walpole e del whiggism (1714) fuggì in Francia dove, dedicatosi a studi filosofici, scrisse – oltre alle senechiane Reflections upon exile (1716; trad. it. Riflessioni sopra l’esilio) – opere di filosofia e di etica (più importanti le Reflections concerning innate moral principles), nelle quali è dominante l’influsso lockiano, ma di scarso valore speculativo. Tornato in patria (1723), B. tentò invano di proporre una politica di conciliazione fra costituzionalismo e senso patriottico dell’unità nazionale. Tale impostazione moderata non è in conflitto con l’aristocratico scetticismo religioso di B., che spesso – per opera soprattutto di Voltaire, che di B. fu amico e di lui fece un ideal e personaggio polemico – è confuso col deismo, ma rappresenta invece un motivo di polemica civile di tipo anticattolico nonché l’avviamento verso quella religione pratica e funzionale che sarà al centro dell’Illuminismo inglese.