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BOLGARY

di Andrea Caffi - Enciclopedia Italiana (1930)
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BOLGARY

Andrea Caffi

. Fu tra il sec. IX e il XIII emporio famoso e capitale dello stato dei Bulgari, rimasti in questa loro più antica patria, mentre l'altro ramo s'inoltrava verso l'odierna Bulgaria. Oggi della città non rimangono che le rovine, a sei chilometri dalla sponda sinistra del Volga, poco a valle dalla confluenza con il Cama, dove ora si estende il villaggio di Uspenskoe. Si scorge il tracciato della cittadella, qualche minareto diroccato, il "palazzo nero", che si suppone essere stato sede d'un tribunale. Il viaggiatore prussiano Pallas, nel 1768, trovava ancora in piedi un "palazzo bianco", un "palazzo greco" e una grande torre, dall'alto della quale Pietro il Grande aveva contemplato il campo di rovine. Ibn Ḥawqal, mercante di Baghdād, nel suo Libro delle vie e dei reami (977) stimava la popolazione di Bolgary a 10 mila abitanti, dicendola scemata fino a tale cifra in seguito a rovinose incursioni dei Russi (Normanni). Gli oggetti trovati attestano traffici continuati con la Persia dei Sassanidi e con l'Oriente cristiano, quando vi predominavano le arti della Siria e dei Copti. I rapporti con il Caucaso sono comprovati dalle molte iscrizioni armene sulle lastre sepolcrali, sicché si può dare per certa l'esistenza di una ragguardevole colonia cristiana in questo centro commerciale. I Bulgari si consolidarono nel luogo, non appena ebbero avuto termine i grandi spostamenti originati dalla migrazione unnica e si mantennero fino alla conquista mongola. Ebbero da sopportare una lotta sempre più dura contro i principi di Suzdalia che, promovendo nel sec. XII la colonizzazione della regione silvestre fra l'Oka e il Volga, tendevano a dominare anche i centri del commercio. I 300.000 cavalieri di Baty nel 1236 schiacciarono i Bulgari e ne devastarono la capitale. Tuttavia vent'anni dopo è ancora verso i Bulgari che si dirigono Maffec e Nicolò Polo, con il loro carico di merci preziose. Oltre che dalle sevizie della guerra, la decadenza è stata determinata dallo spostamento del letto del Volga verso ponente, sicché la città, prima circondata dal fiume, si trovò allontanata dalla sua riva. Capoluogo della regione divenne la nuova città di Kazan (ma il nome di "Casani" sembra essere stato applicato nel sec. XII a Bolgary stessa). In seguito, quando nel sec. XVI il khanato tartaro si sottomise a Mosca, Nišni-Novgorod, con la sua fiera, divenne la vera erede di Bolgary.

Bibl.: Ibn Ḥawqal, al Masālik wa'l Mamālik, ed. da de Goeje, in Bibl. Geogr. Arab. II, Leida 1873; P. S. Pallas, Voyages dans plusieurs provinces de l'Empire russe, I, Pietroburgo e Lipsia 1773-1801, p. 224; Kondakov e Tolstoj, Russkija drevnosti, ecc. (Antichità russe nei monumenti dell'arte), Pietroburgo 1889-90, fasc. 3 e 5.

Vedi anche
Ciuvasci (o Ciuvassi; russo Čuvaši) Popolazione della Russia orientale (medio bacino del Volga), stanziata nelle regioni del Samara e Kazan′. I C., prevalentemente agricoltori e di religione russo-ortodossa, sono di probabile origine turco-tatara, ma hanno subito profondi e antichi influssi finnici, evidenti ... Volga Fiume della Russia (3531 km; bacino di 1.360.000 km2), il più lungo e imponente d’Europa, il cui corso si svolge attraverso le regioni centro-settentrionali e orientali del Bassopiano Russo. Il fiume ha origine nel Rialto del Valdaj, a 270 m s.l.m. e segue dapprima un andamento tortuoso, con direzione ...
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