BOISKOS (Βοίσκος)
Scultore, probabilmente tebano, della seconda metà del VI sec. a. C. - inizio del V, ricordato da Taziano (Contra Graec., 52, p. 113, ed. Worth) come autore della statua di Myrtis, poetessa originaria di Anthedon (Beozia) nota dalla Suda (s. v. Πίνδαρος) come maestra di Pindaro; la notizia ci permette di considerare con ogni probabilità B. un artista tebano, o almeno della Beozia, attivo in patria nel periodo in cui visse il poeta Pindaro. Nessun fondamento ha il tentativo d'identificazione di B. con Boidas o con Boethos.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstl., I, Stoccarda 1889, pp. 297-8; C. Robert, in Pauly-Wissowa, III, 1897, c. 594, s. v. Boedas; W. Amelung, in Thieme-Becker, IV, 1910, p. 228, s. v.