BOIDAS (Βοίδας, Boedas)
Di questo scultore, figlio ed allievo di Lisippo (Plin., Nat. hist., xxxiv, 66) e perciò vissuto attorno al 300 a. C., Plinio ricorda (xxxiv, 73) una sola opera, l'Adorante, ed aggiunge che egli si fece un buon nome (laudatus artifex) ma fu inferiore al fratello Euthykrates e non raggiunse la celebrità. Fu cittadino di Bisanzio, dove lavorò (Vitr., iii, praef., 2). Una replica della sua opera è stata da tempo identificata con una bella statua di bronzo dei Musei di Berlino in cui è rappresentato un giovinetto stante che volge la testa e le braccia supplici al cielo; sebbene le braccia siano di restauro, non è accettabile l'ipotesi del Mau che volle vedervi rappresentato un giocatore di palla. Il corpo snello e flessuoso, lo slancio della figura protesa verso l'alto, le proporzioni, il tipo della testa e della chioma, tutto riconduce ai caratteri specifici dell'arte lisippea, e l'attribuzione a B. (soprattutto quando si osservi il ravvicinamento all'Apoxyòmenos fattone dal Loewy) anche se rimane ipotetica, è assai convincente.
Bibl.: A. Conze, Der betende Knabe, in Jahrbuch, I, 1886, p. 1 ss.; id., in Arch. Anz., V, 1890, c. 164; C. Robert, in Pauly-Wissowa, III, 1897, c. 594, s. v.; M. Collignon, Sculpt. gr., II, p. 484; E. Loewy, in Röm. Mitt., XVI, 1901, p. 391 ss., tavv. 16-17; A. Mau, in Röm. Mitt., XVII, 1902, p. 101 ss.; W. Amelung, in Thieme-Becker, IV, 1910, p. 187, s. v.; H. Lechat, in Rev. Ét. Anc., XV, 1913, p. 153; Ch. Picard, Sculpt. ant., Parigi 1926, p. 200; G. Lippold, Die Plastik, in Handbuch, Monaco 1950, p. 296.