BODY ART
. Forma di arte contemporanea d'avanguardia che usa il corpo sia come oggetto su cui compiere operazioni sia come soggetto che agisce in uno spazio circoscritto e provoca eventi.
Questo tipo di arte, detta anche di comportamento, si è molto diffusa dagli Stati Uniti (dove è stata specialmente sostenuta dalla rivista di New York, Avalanche, diretta da W. Sharp) all'Europa, attorno al 1968, e mentre alcuni artisti vi ricorrono saltuariamente, altri vi hanno dedicato completamente la loro attività. Tra questi: O. Mühl, Gilbert e George, U. Lüthi, J. Jonas, B. Naumann, G. Brüs, H. Nitsch, K. La Rocca, G. Pane, V. Acconci, G. De Dominicis, F. Mauri, V. Pisani, M. Zaza, E. Bugli. La loro intenzione è di esprimersi il più direttamente possibile, eliminando tutte le mediazioni culturali, per ristabilire un incontro, ovvero una comunicazione, che colga l'essere nella sua totalità di istinto e di inconscio, in un movimento qualsiasi di un momento qualsiasi. Attraverso mimica, ginnastica, rappresentazioni singole e collettive, ripropongono sentimenti quali odio, amore, aggressività, distruzione, sesso ed erotismo che le altre forme di comunicazione o di linguaggio nascondono o reprimono. Mediante queste azioni liberatorie confessano la propria tensione dell'esistere, l'angoscia di essere al mondo. C'è chi si cosparge di vermi e si trafigge con spilloni, chi adotta strani travestimenti per presentarsi al pubblico, chi fotografa movimenti delle varie parti del corpo, chi ripete in continuazione il medesimo movimento, chi si denuda oppure fa denudare altri in particolari contesti, chi recita con le mani o gioca alle statue viventi. Si tratta dunque di esibizioni momentanee del soggetto, che vogliono offrire non una nozione informativa, ma un mezzo di comunicazione violento e fisico per ridurre la frontiera tra il ricercatore e il pubblico, che è invitato anch'esso a partecipare e ad esibirsi. È un ritorno al concreto, all'immediatezza, alla fisicità del corpo e dei dati ambientali.
Bibl.: C. Nemser, Subject-object: Body art, in Arts Magazine, sett. 1971; P. Restany, Les limites du comportement, in Domus, 1971, n. 514; Documenta V. Kassel, 1972 (Catalogo della mostra a cura di H. Szeemann); L. Vergine, Body art, in NAC, dic. 1973; D. Brook, Idea demonstrations: body art and "video freaks" in Sydney, in Studio Int., 1973, n. 956; L. Vergine, Il corpo come linguaggio, Milano 1974.