BOCCA
Famiglia di editori e librai torinesi, la cui attività ha inizio nel 1775 con la iondazione di tre libreiie a Torino, sotto la direzione di Maurizio, a Parigi, di Carlo, e a Milano, di Giuseppe. Durante il periodo della Restaurazione, chiuse le filiali di Parigi e di Milano dopo un intenso periodo di attività commerciale internazionale, e divenuta la libreria ritrovo dei liberali, Giuseppe B. iniziava l'attività editoriale, gloriosamente legata al Risorgimento italiano. Nel 1832 uscivano infatti Le Mie Prigioni e, due anni dopo, I doveri degli uomini del Pellico; nel 1851, Il Rinnovamento Civile e, l'anno seguente, l'Ultima replica ai Municipali del Gioberti, della quale tutte le copie furono bruciate nella villa Bocca, nei pressi di Torino. Nel 1854, Giuseppe lasciava il posto ai figli Casimiro, Bernardo e Silvio (figlioccio del Pellico), e, specie per merito del primo che ne rimase solo proprietario nel 1870, la casa editrice assunse notevole sviluppo con l'inizio delle grandi collezioni giuridiche, storiche e antropologico-giuridiche e delle riviste: Archivio di psichiatria di C. Lombroso; la Rivista storica di E. Fabietti e C. Rinaudo (1884); la Rivista Musicale Italiana, di Giuseppe Bocca iunior (1894), ecc. Nel 1897 ebbero inizio la Biblioteca di scienze moderne e la Piccola biblioteca di scienze moderne, nella quale ultima uscirono 418 volumi; nel 1906 Il Pensiero greco che continuava la traduzione di Platone del Bonghi; nel 1909 La Civiltà contemporanea; nel 1916 la collana di Letterature moderne, diretta da A. Farinelli; e ancora la Biblioteca di storia contemporanea. Nel 1936 la casa, con attività ormai limitatissima, si è trasferita a Milano.