BOABDIL
L'ultimo sovrano della dinastia dei Naṣridi (Banū 'l-Ahmar) di Granata, e l'ultimo dei sovrani musulmani di Spagna. Il nome col quale è conosciuto in Occidente (si trova anche la forma Boabdilla) rappresenta la pronuncia usuale spagnola della sua kunyah Abū ‛Abd Allāh; il suo nome personale era Muḥammad (XI nella serie dei sultani Naṣridi). Salito al trono nel 1482 in seguito a una rivolta che spodestò suo padre Abū 'l-Ḥasan ‛Alī (Mulahacen degli Spagnoli), costretto poi a cedergli il regno che due anni dopo (1485) gli riprese, implicato in lotte con lo zio Muḥammad ibn Sa‛d az-Zaghall (che per due anni, 1485-86, riuscì a soppiantarlo nella sua stessa capitale), Boabdil, sovrano di uno stato ridotto agli estremi dalle discordie interne e dall'accerchiamento degli eserciti di Ferdinando di Aragona e di Isabella di Castiglia, non poteva sottrarsi al suo destino. Tuttavia la resistenza di Granata fu lunga e strenua, e la città si arrese soltanto in seguito a complicate trattative, nelle quali B. (che la leggenda accusa a torto d'imperizia e pusillanimità) riuscì a ottenere patti favorevoli ai musulmani, ai quali fu concessa piena libertà di culto. Dopo un'intervista, il 2z gennaio 1492, coi sovrani cattolici (che la tradizione ha abbellita, come del resto ha fatto per tutta la fine del regno di Granata, di particolari romantici privi di realtà), fu relegato ad Andarax (Alpujarras), donde passò nel Marocco, prima a Melilla e poi a Fez; in questa città, dove egli morì nel 1538, i suoi discendenti si mantennero ancora a lungo (v. anche spagna: Storia).