blockchain
s. f. inv. Tecnologia basata su una catena di blocchi che registrano e gestiscono le operazioni contabili accessibili solo agli utenti di ciascun nodo, per assicurarne la tracciabilità.
• «Dagli anni Settanta il legame tra Stato e denaro si è sempre più allentato, fino alla finanziarizzazione attuale. Il digitale promette di portare quel processo agli estremi liberando il denaro dall’intermediazione di Stato e banche: la tecnologia “blockchain” (dove il registro dei conti non viene gestito dalla banca ma dalla rete, dagli utenti nel loro complesso) consente di operare transazioni senza autorità intermediarie. Nel Sud del mondo gli operatori telefonici fanno già le veci delle banche e i pagamenti sono sempre più via telefonino. Blockchain sarà un “killer” di posti di lavoro nei settori bancario e amministrativo» (Geert Lovink intervistato da Francesca De Benedetti, Repubblica, 12 giugno 2016, p. 34, Domenicale) • La blockchain è una tecnologia ancora più potente del peer-to-peer: si tratta di una sorta di «libro mastro» condiviso, attendibile e pubblico che tutti possono ispezionare ma che nessun singolo utente può controllare. La blockchain è in realtà duplicata in migliaia di copie, sincronizzate attraverso le aggiunte successive di singoli «blocchi» (porzioni di catena in cui sono scomposte le singole transazioni), ognuno logicamente legato al precedente da un numero di sequenza e da un meccanismo matematico che garantisce la congruità del blocco stesso e di tutti quelli precedenti a cui si lega. (Claudia La Via, Avvenire, 20 dicembre 2016, p. 3, Idee) • Il fenomeno Bitcoin comincia a prendere piede anche in Italia: anche se nel sistema bancario c’è ancora molta prudenza sul fenomeno più controverso e studiato del mercato finanziario, alcuni tra i più importanti gruppi creditizi italiani hanno avviato progetti e sperimentazioni sulle «blockchain», le piattaforme digitali delle valute elettroniche. (Luca Battanta, Sole 24 Ore, 22 marzo 2017, p. 29).
- Espressione inglese composta dai s. block ‘blocco’ e chain ‘catena’.
- Già attestato nel Corriere della sera del 20 giugno 2014, p. 42, Tempi liberi (Martina Pennisi).