blobbiano
agg. Da «Blob», titolo di un fortunato programma televisivo ideato nel 1989 da Angelo Guglielmi, richiamandosi al film statunitense «Blob – Fluido mortale» (1958), per raffigurare la mescolanza gelatinosa nella quale si andava trasformando la televisione e, più in generale, la cultura italiana.
• Nella società scolarizzata siamo un po’ tutti intellettuali, più o meno aggiornati, con la nostra cultura «blobbiana» e orecchiata da cui estrarre all’occasione citazioni multiuso. La contrapposizione attuale non è dunque tra intellettuali e gente comune, ma tra chi pretende ancora di incidere subito e a tutti i costi sulla vita pubblica e chi invece si appassiona anche alle verità inutili (o utili su tempi inverificabili…). (Filippo La Porta, Corriere della sera, 15 marzo 2010, p. 15, Idee & opinioni).
- Derivato dal nome proprio Blob con l’aggiunta del suffisso -(i)ano.
- Già attestato nella Stampa dell’8 marzo 1994, p. 16, Società e Cultura (Carlo Fruttero), usato come s. m. pl.