Cendrars, Blaise
Pseudonimo di Frédéric-Louis Sauser Hall, poeta e scrittore svizzero, di madre scozzese, nato a La Chaux-de-Fonds, Neuchâtel, il 1° settembre 1887 e morto a Parigi il 21 gennaio 1961. Fu un protagonista dell'avanguardia letteraria e artistica parigina di inizio secolo (Sonia Delaunay, Francis Picabia, Fernand Léger, Moïse Kisling illustrarono i suoi libri). Il suo rapporto con il cinema fu diretto: lavorò con Abel Gance; scrisse soggetti e sceneggiature; pensò alla scrittura cinematografica (alla velocità, al montaggio, alla potenza di accumulo e di rappresentazione che è tipica del cinema) come a un vero e proprio riferimento primario per i suoi testi lirici e narrativi. Il suo poema più famoso, Les Pâques à New York (1912), oppure le inquadrature taglienti delle vischiose poesie di Feuilles de route (1924) implicano radicalmente quel giudizio di "film di vertigini e di angosce solitarie" con cui furono poi letti due romanzi importanti, Le plan de l'aiguille (1929) e Les confessions de Dan Yack (1929). Fin da ragazzo fu un viaggiatore instancabile, andò in Cina, in Persia, in Russia, poi in Italia e nelle Americhe. Allo scoppio della Prima guerra mondiale si arruolò nella Legione straniera e in seguito a una grave ferita subì l'amputazione del braccio destro. La vera impronta del suo lavoro resta il reportage, l'annotazione giornalistica: l'autobiografia intesa sempre come graffio e vitalità, l'impeto della denuncia politica. Scrisse per Gance il soggetto e la sceneggiatura di J'accuse (Per la patria, iniziato nel 1917 ma presentato nel marzo 1919), un film contro gli orrori della guerra. Fu poi assistente del regista per La roue (1922; La rosa sulle rotaie) e nel 1930, sempre per Gance, lavorò alla sceneggiatura di Fin du monde, riprendendo quel romanzo di odio e di speranza (La fin du monde filmée par l'ange N.-D.) che aveva pubblicato nel 1919. Girò alcuni cortometraggi in Africa, fra cui La vénus noire (1924). Intensa anche la sua produzione saggistica dedicata al cinema: L'ABC du cinéma (1926), dove con il saggio La naissance de Charlot, (già in Chroniques du jour, 15-31 dicembre 1926) si nota come C. sia stato tra i primi a capire l'importanza di Charlot, e Hollywood, la Mecque du cinéma (1936), sorta di febbrile reportage sul mondo del cinema.
Y. Bozon-Scalzitti, Blaise Cendrars ou la passion de l'écriture, Paris 1978; F.J. Temple, N. Frank, A. Eulalio, Cendrars vivant, Marseille 1978; Blaise Cendrars, 20 ans après, éd. C. Leroy, Paris 1983.