• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

BIXIO, Gerolamo, detto Nino

di C. Ce. - * - Enciclopedia Italiana (1930)
  • Condividi

BIXIO, Gerolamo, detto Nino

C. Ce.
*

Nato a Genova il 2 ottobre 1821, ultimo di otto fratelli, perdette la madre mentre era ancora bambino (1830), e poiché il padre, ammogliatosi di nuovo, non si curò di lui, egli rimase abbandonato a sé stesso, e dopo un'infanzia priva di ogni conforto s'imbarcò come mozzo in un brigantino che partiva per l'America.

Tornato a Genova, i fratelli lo costrinsero ad arrolarsi nella marina sarda. Nonostante il suo carattere impetuoso e talvolta ribelle, Nino Bixio, per la dura esperienza fatta in mare, seppe cattivarsi l'affetto dei superiori e fu promosso al grado di aspirante, ma, non potendosi liberare dal suo incessante desiderio di avventure, lasciò il servizio regio e partì con due amici, il Parodi e il Tini, sopra una nave americana in rotta per Sumatra. La monotonia e la musoneria della vita di bordo spinsero i tre alla fuga. Nel tentativo il Parodi morì, divorato dai pescicani; gli altri due riuscirono ad approdare, sfiniti. Dopo varie vicende furono ripresi dal loro capitano e condotti a New York (1846). Ai primi del '47 il B. era a Parigi, ospite di suo fratello Alessandro, e quivi conosceva il Mazzini. Tornato a Genova e divenuto amico del Mameli, fu iniziatore e capo di dimostrazioni politiche e di atti arditi. Il 4 novembre in Piazza Ducale afferrò per la briglia il cavallo di Carlo Alberto, incitando il re a varcare il Ticino. Scoppiata la guerra, corse a combattere, e fu a Governolo, a Vicenza, a Treviso, ardente e generoso nelle battaglie, pronto sempre ad urlare, a bestemmiare, a criticare. Verso la fine del '48 entrò nella legione italiana del Garibaldi. Proclamata la Repubblica romana e sbarcati i Francesi a Civitavecchia, fu latore della protesta dell'Assemblea costituente al generale Oudinot. Il 30 aprile 1849 si distinse a San Pancrazio, compiendo atti che parvero "racconti fantastici di bravate orlandesche"; e il 9 maggio per il suo valoroso contegno a Palestrina fu nominato capitano. Il 3 giugno, aiutante di Garibaldi, si coprì di gloria a Villa Corsini, dove il combattimento fu più accanito e decisivo. Una gravissima ferita tolse alla lotta questo "ufficiale d'alte speranze", nel quale molti videro risorto Giovanni dalle Bande Nere.

Fu ricoverato insieme con il Mameli all'ospedale dei Pellegrini. Caduta la Repubblica, il Bixio tornava a Genova e postosi a studiare vi conseguiva il diploma di capitano di lungo corso, poi si sposava e navigava per sei anni continui. Alla vigilia della guerra contro l'Austria si improvvisò scrittore, fondò e diresse un giornale, il San Giorgio (poi Nazione). Nel 1859 ebbe il comando di un battaglione di Cacciatori delle Alpi e fu ancora quello di Roma, ardente e temerario, dal Po allo Stelvio, ove lo sorprese Villafranca. Fu poi in Toscana, nell'esercito della Lega dell'Italia centrale, a comandarvi un reggimento, di nuovo a fianco di Garibaldi.

Scoppiata l'insurrezione della Sicilia nel 1860, fu uno dei più fervidi preparatori della spedizione dei Mille; comandò il Lombardo fino a Marsala; combatté a Calatafimi, ove, alla testa del primo battaglione, apparve mirabile per la parte che ebbe nell'azione. All'ingresso in Palermo fu ferito e, sdegnoso di cure, si estrasse da sé la palla dalle carni. Il carattere impetuoso provocò un clamoroso incidente con l'Agnetta ai funerali di Tüköry (e ne segui l'anno dopo un duello tra i due in Svizzera).

Messo alla testa di una brigata da ordinare e istruire si rivelò magnifico organizzatore. Fu mandato a reprimere i disordini di Bronte, rea "di lesa umanità", e vi fu punitore inesorabile. Passato in Calabria, nell'attacco di Reggio ebbe il cavallo ucciso e fu ferito a un braccio (21 agosto). Il 7 settembre era al Vallone di Rovito, e sul luogo del martirio dei Bandiera "incendiò l'aria" con un discorso breve, vibrato e tempestoso. Raggiunse a Napoli il Garibaldi, che nelle giornate del Volturno gli affidò la posizione dei Ponti della Valle, ove, superbo combattente, spezzò l'urto del von Mechel. Promosso luogotenente generale ed eletto deputato, mise pace tra il Garibaldi e il Cavour; resse la divisione di Alessandria; ebbe incarichi onorevoli e importanti; studiò e agì, instancabile e tenace con sé e con gli altri. Nel 1866 partecipò a Custoza alle ultime fasi della battaglia, respingendo sdegnoso le intimazioni di resa. Il Della Rocca lo propose come capo di Stato Maggiore; altri pensò a lui per il Ministero della marina. Nel febbraio del 1870 fu nominato senatore e poco dopo assunse il comando della divisione di Bologna. Nel successivo settembre, fu chiamato a far parte del corpo d'operazioni nello stato pontificio e il 20 di quel mese entrò in Roma contemporaneamente alle truppe del generale Cadorna. Separatosi finalmente dall'esercito con un memorabile ordine del giorno, si diede alla costruzione di un bastimento in ferro, che chiamò Maddaloni, col quale viaggiò qualche mese nell'arcipelago malese. Un'epidemia colerica, propagatasi nel suo equipaggio, spegneva quella fibra eccezionale di navigatore, di soldato, di patriota, il 16 dicembre 1873, nel porto di Atjein, nell'isola di Sumatra.

La sua salma fu portata a Batavia e poi, dall'ammiraglio Canevaro, nel 1877 a Genova e deposta nel camposanto di Staglieno. Un monumento, che degnamente lo ricorda, gli fu eretto nella sua città il 2 giugno 1890.

Bibl.: G. Guerzoni, La vita di N. B., Firenze 1872 (rist. 1926); G. Busetto, Patria e famiglia, notizie del generale N. B., Fano 1876; C. Lazzarini, Nino Bixio, Forlì 1910 (2ª ed.); G. C. Abba, Vita di Nino Bixio, Torino 1912 (2ª ed.).

Vedi anche
Mèdici, Giacomo, marchese del Vascello Generale e patriota italiano (Milano 1819 - Roma 1882). In Portogallo combatté volontario nella legione "Cacciatori di Oporto" contro i carlisti; nel 1848, si arruolò tra i legionarî garibaldini, e l'anno seguente si di stinse nella difesa della Repubblica romana sul Gianicolo; a riconoscimento del suo ... Giuseppe Cesare Abba Scrittore e patriota italiano (Cairo Montenotte 1838 - Brescia 1910). Partecipò all'impresa dei Mille, combattendo eroicamente a Calatafimi e Palermo e, poi, nella battaglia del Volturno. Ritiratosi a Pisa nel 1862, per dedicarsi agli studi, se ne allontanò nel 1866 e nella giornata di Bezzecca si comportò ... Cialdini, Enrico, duca di Gaeta Generale e diplomatico (Castelvetro di Modena 1811 - Livorno 1892); compromesso nei moti liberali del 1831 passò in Portogallo, donde raggiunse la Spagna per combattere (1835) contro i carlisti. Scoppiata nel 1848 la guerra del Piemonte contro l'Austria, tornò in Italia (da Parigi dove si trovava) e ... Giuseppe La Masa Uomo politico (Trabia 1819 - Roma 1881). Emigrato nel 1844 per motivi politici, pubblicò (1847) a Firenze l'opuscolo I popoli del regno delle Due Sicilie ai fratelli italiani, che voleva essere un incitamento alla rivolta; rientrato in Sicilia, fu l'anima dell'insurrezione palermitana del 12 aprile 1848. ...
Tag
  • ASSEMBLEA COSTITUENTE
  • SPEDIZIONE DEI MILLE
  • REPUBBLICA ROMANA
  • ARCIPELAGO MALESE
  • STATO PONTIFICIO
Altri risultati per BIXIO, Gerolamo, detto Nino
  • Bixio, Gerolamo detto Nino
    L'Unificazione (2011)
    Patriota (Genova 1821 - Banda Atjeh, Sumatra, 1873). Ultimo di otto fratelli, rimasto orfano di madre, dopo un’infanzia travagliata, si imbarcò nel 1834 come mozzo su un brigantino. La vita in mare, oltre a soddisfare la sua sete di avventura, lo aiutò a disciplinare il carattere impetuoso e ribelle. ...
  • Bixio, Gerolamo
    Dizionario di Storia (2010)
    (detto Nino) Bixio, Gerolamo (detto Nino) Patriota (Genova 1821-Banda Aceh, Indonesia, 1873). Dopo anni giovanili passati in mare, nel 1847, avendo conosciuto a Parigi Mazzini ed essendosi legato con Mameli, fu a capo di alcune cospirazioni genovesi; segnalatosi nella guerra del 1848, prese parte ...
  • Bìxio, Gerolamo, detto Nino
    Enciclopedia on line
    Patriota (Genova 1821 - Banda Atjeh 1873); ebbe infanzia travagliata e fu costretto a darsi alla vita del mare nella quale ebbe varie avventure. Nel 1847, dopo aver conosciuto a Parigi il Mazzini ed essersi legato col Mameli, fu a capo di alcune cospirazioni genovesi; segnalatosi nella guerra del 1848, ...
  • BIXIO, Nino
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)
    Fiorella Bartoccini Nacque a Genova il 2 ott. 1821 da Tommaso, impiegato all'Ufficio del marchio, e da Colomba Caffarelli, ultimo di otto figli, e fu battezzato con il nome di Girolamo. La prematura morte della madre lo avviò a un'infanzia disordinata: impetuoso e ribelle, maturò fuori della famiglia ...
Vocabolario
nino
nino (o nini) s. m. (f. -a) [voce del linguaggio infantile, formata sul suffisso dim. -ino]. – Vezzeggiativo familiare, con il quale s’indica un bambino, o ci si rivolge a lui: il mio nini; nino, sta fermo; vien qua, nina. Usato anche,...
détto
detto détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali