bitume
Nome generico assegnato a miscele di idrocarburi (naturali oppure ottenuti per piroscissione nella lavorazione dei grezzi di petrolio o miscele di entrambi) di consistenza solida o semisolida, di durezza, colore e volatilità variabili, solubili in solfuro di carbonio. In natura, tali b. si ritrovano in giacimenti anche di notevole purezza (per es. a Trinidad, in Venezuela, ecc.), ma più spesso in miscela con sostanze minerali, formando gli asfalti naturali tipici di San Valentino, Ragusa, e così via. Il b. si ritrova di solito sotto forma di masse scure fino a essere nere, che rammolliscono con il calore acquistando proprietà leganti. Presenta frattura vetrosa concoide, brucia con fiamma fuligginosa, è impermeabile all’acqua, isolante, abbastanza stabile agli agenti atmosferici. La classificazione dei b. si basa sulle caratteristiche fisiche e chimiche (temperatura di rammollimento, penetrazione, viscosità, duttilità, infiammabilità, solubilità nei vari solventi ecc.). Il b. naturale è spesso sostituito o miscelato con b. artificiale residuato dalla distillazione dei grezzi petroliferi o con pece o con catrame ecc., e non c’è sempre possibilità di sicura distinzione fra queste varie classi di composti. A volte si distinguono i vari b. a seconda della provenienza (specie per i naturali), ma più spesso a seconda della destinazione d’impiego (b. stradale, industriale ecc.).
Nei suoi diversi impieghi il b. si usa come tale, o sotto forma di soluzione in solventi organici, o fluidificato con oli minerali, o sotto forma di emulsione, o ossidato (soffiato) per trattamento con aria calda (fino a 200-250 °C), in maniera da favorire condensazioni e polimerizzazioni: nella pavimentazione stradale, nella impermeabilizzazione di canali, terrazze, tetti piani e altri manufatti, nella preparazione di cartoni per coperture, di vernici, come isolante in elettrotecnica (accumulatori, cavi, mastici), in miscela con gomma o con resine per preparare manufatti diversi. L’applicazione a caldo o a freddo rispettivamente di b. o di emulsione bituminosa su una superficie ha particolare importanza nelle costruzioni stradali, essendo d’impiego comune su massicciate nuove di strade a traffico non molto pesante, per renderne stabile, regolare e impermeabile la superficie. Caratteristica più interessante del b. stradale, oltre la durezza, è la penetrazione o grado di consistenza, che è la lunghezza del percorso che un ago speciale, di massa pari a 100 g, compie durante 5 secondi in una massa di b. a 25 °C quando viene lasciato cadere verticalmente. Le unità di penetrazione sono espresse in decimi di millimetro.
La produzione del b. è legata all’attività dell’industria della raffinazione del petrolio e ai suoi sviluppi tecnologici, specialmente in relazione ai prodotti innovativi per applicazioni stradali avanzate. L’85% della produzione mondiale di b. (104 milioni di tonnnellate l’anno) è utilizzata per la costruzione di strade e il rimanente 15% per scopi di impermeabilizzazione e isolamento nel settore delle costruzioni e nell’industria dei materiali da costruzione. I principali mercati sono costituiti dal Nord America, che assorbe il 34% della produzione mondiale, dall’Asia, con una quota del 30% e dall’Unione Europea con una quota del 27%. Le raffinerie italiane fanno registrare una produzione pari a circa 3,7 milioni di tonnellate con tasso di esportazione del 37%. Le quotazioni del b., tendenzialmente in aumento dal 2006, presentano a livello internazionale differenziazioni di carattere regionale (per es., fatto 100 il prezzo italiano, sono più alte del 23%, 31%, 39%, 43%, rispettivamente nella costa occidentale degli USA, in Cina, a Rotterdam e nel Bahrein). In Italia, dove peraltro si riscontrano anche su scala nazionale variazioni di prezzo per macroaree regionali (quotazioni più alte nel meridione e progressivamente inferiori al centro e al nord), la tonnellata di b. ha raggiunto il valore medio di circa 483 euro (gennaio 2012).