Vedi BISUTUN dell'anno: 1959 - 1994
ΒĪSUΤŪΝ (v. vol. II, p. 105)
L'importanza storico-monumentale dei rilievi di B. ha fatto passare in secondo ordine le non poche altre testimonianze monumentali distribuite nei dintorni del sito. Alcuni di questi resti, individuati per la prima volta solo negli ultimi anni, hanno evidenziato importanti tracce insediative nella piana, collocabili in un arco di tempo che va dal Paleolitico all'epoca moderna. I lavori degli Americani già nel 1949 avevano rivelato importanti tracce di industrie musteriane; quelli della metà degli anni '60 avevano evidenziato un insediamento neolitico sul pendio della collina. L'attività dell'Istituto Archeologico Germanico di Teheran, cominciata nel 1963, ha, invece, avuto come oggetto principale di studio la comprensione del sito di B. nel suo insieme. Grazie alla piattaforma fatta erigere per consentire la visita dei rilievi alle autorità politiche iraniane nel 1963, gli archeologi tedeschi sono riusciti, per la prima volta, a studiare in dettaglio e con una prospettiva corretta, il bassorilievo di Dario. Tra gli altri più importanti risultati delle ricerche vanno ricordati: il parziale scavo di una grande fortificazione in pietra e mattoni crudi d'epoca achemenide o preachemenide a più terrazze, dislocate sul declivio a Ν dei rilievi; la scoperta di un rilievo, datato da un'iscrizione in greco all'anno 148 a.C., che rappresenta probabilmente Eracle Kallìnikos, scolpito su un rilievo più antico (medo?) raffigurante un leone di profilo; l'individuazione dei resti di un insediamento di età partica sulla c.d. Collina Partica. Per il periodo sasanide, ricordiamo la scoperta di un capitello, che si aggiunge ai più famosi tre capitelli ora a Tāq-e Bostān, per i quali si è proposta una nuova datazione all'epoca di Cosroe II (590-628 d.C.). Una terrazza ai piedi di una parete tagliata nella roccia a NO del villaggio odierno, con muro di sostegno a blocchi squadrati, nota come Taraš-e Farhad, è stata oggetto di ulteriore studio da parte degli archeologi tedeschi; già considerata da Herzfeld e Schmidt come achemenide, va invece anch'essa ricondotta all'epoca di Cosroe II. Il ritrovamento lungo il fiume Gamas-e Āb di un altro muro con tracce di marchi di fabbrica, gli stessi rinvenuti anche sui blocchi delle strutture di un vicino ponte chiamato Pul-e Khosrow, fa pensare a un grosso edificio di difficile collocazione e di dubbia destinazione. Queste strutture potrebbero aver costituito o le mura di un palazzo civile o quelle di un paràdeisos di caccia. L'unica struttura architettonica vicina a questi resti e che poteva facilitare questa interpretazione, un chiosco di epoca mongola, non ha, però, indicato alcuna traccia costruttiva di epoca precedente, ma solo esempi di mattonelle smaltate del tipo «Kāšān» databili all'inizio del XIV secolo. Nella maglia costruttiva del XIV sec. del vecchio caravanserraglio sono stati riconosciuti alcuni blocchi di pietre appartenenti a una costruzione precedente (IX sec.?).
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