BISSONI, Domenico, di Francesco, detto Veneziano
Scultore. Operava già nel 1597 a Genova, ove morì nel 1645. Intagliò, tra l'altro, un gruppo processionale di quindici statue, poi distrutto. per l'oratorio della Santa Croce a Genova, e soprattutto crocefissi d'avorio e di legno, fra i quali notevoli sono quelli dell'oratorio di S. Giacomo Maggiore e di S. Maria d'Albaro a Genova. Aggraziata è la sua Madonna del Rosario nella chiesa di S. Stefano di Polcevera. Nel 1608 con Daniele Casella e G.B. Carloni eseguì gli ornamenti marmorei delle nicchie della cappella del Battista in S. Lorenzo (sempre esistenti).
Le forme gentili e le languide espressioni di Domenico si ritrovano in maggior grado nelle opere del figlio suo Giovan Battista, detto G. B. Veneziano (morto a Genova nel 1657), come nel crocefisso della chiesa della Immacolata di Genova, che fu modello ad altri, nella chiesa dell'Annunziata di Portoria, nell'oratorio delle Cinque piaghe, nella chiesa di S. Maria degli Armeni di Genova. Nel 1637 G.B., per ordine del senato genovese, eseguì una Madonna per l'altar maggiore del duomo di Genova, ora nella parrocchiale di Fiorino (Voltri), di fine fattura e di delicata espressione; altre sue Madonne sono nella chiesa di S. Maria di Castello (Madonna del Rosario), in quella di S. Filippo Neri (Madonna e Figlio), nella Consolazione (Madonna della Cintura).
Si dilettò anche di pittura, e compose facili e aggraziati quadretti, secondo il Soprani. A Genova, con il padre, tenne una fiorente bottega di scultura, dalla quale uscirono molte delle pie immagini delle chiese di Genova e del Genovesato.
Bibl.: R. Soprani, Vite di pittori, scultori ed architetti genovesi, Genova 1768, I, pagine 358-359; F. Alizeri, Notizie dei professori del disegno in Liguria, Genova 1864, 1869, VI, pp. 188, 194 per Domenico; p. 196 per G. Battista; L. A. Cervetto, I Gaggini da Bissone, Milano 1903, pp. 169-72; id., Descrizione di Genova e del genovesato, Genova 1846, III, p. 82; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910.