BISCRA (Biskra: A. T., 112)
Città ed oasi dell'Algeria interna (dipartimento di Costantina), capoluogo della regione di Zibane, sede del comando e del territorio militare di Touggourt; è posta al piede sud-occidentale del Diebel Aurès, lungo l'oued Biscra, a 122 m. d'altitudine. Biscra ebbe durante l'età araba un periodo di grande prosperità, di cui parlano gli scrittori, esaltandone particolarmente le ricchezze dei palmeti. Decaduta dopo la conquista turca, può dirsi risorta a nuova e fiorente vita dopo che i Francesi l'occuparono (4 marzo 1844) e vi s'insediarono stabilmente domandone una sanguinosa insurrezione.
Per la sua favorevole posizione al margine della zona desertica, e per la straordinaria mitezza del suo clima caldo-asciutto (temperatura media annua 22° 6, media del gennaio 10° 3; piogge 175 mm.), Biscra è divenuta una frequentata stazione invernale, specialmente dopo costruita la ferrovia che la congiunge a Costantina e prosegue a S. per Touggourt. La città europea sorge sul margine nord del l'oasi, sulla destra dell'oued, e ha vie regolari e giardini fiancheggiati da fabbricati civili provvisti di tutti i comodi moderni: caserme, scuole, ospedali, alberghi grandiosi; mentre la popolazione indigena vive aggruppata in un certo numero di miseri casolari di terra battuta (vecchia Biscra), sparsi per l'oasi, che conta 150.000 palme. La città complessivamente conta 10.887 abitanti, di cui 1395 sono Europei.
La città antica. - Bescera si suppone sia stato il nome di un antico centro abitato, che sorgeva sul luogo dell'attuale Biscra. Documenti ecclesiastici del sec. V menzionano vescovi numidi designati come Vesceritanus e Berceritanus (da correggere indubbiamente in Besceritanus). Un episcopus Ves[ce]ritanus reg(ionis) Numidiae, morto probabilmente in Roma, è sepolto presso la cripta papale nel Cimitero di Callisto (v.).
A 7 km. a NO. di Biscra si trova la sorgente termale di Hammam es Salahin: questa località è chiamata Ad Piscinam nella Tabula Peutingeriana, la quale non menziona Bescera.
Bibl.: S. Gsell, Atlas archéologique de l'Algérie, Parigi 1912, foglio 48, n. 9; G. B. De Rossi, Roma sotterranea cristiana, II, Roma 1864-77, p. 222.