BIRINGUCCI, Oreste, detto Vannocci
Matematico, architetto e scrittore d'arte, nacque a Siena da nobile famiglia nel 1558. Il padre Alessandro fu, secondo lo Zani e il Bertolotti, valente architetto, scultore e pittore. Il B., dotato di tenace memoria e aperto a vaste conoscenze letterarie, diede prova sin da giovanissimo di profonda cultura umanistica, traducendo dal latino le Parafrasi di Alessandro Piccolomini, arcivescovo di Patrasso, sopra la Meccanica di Aristotele (Roma 1582), cui aggiunse la XXXVI questione. Volgarizzò inoltre gli Artifizi spiritali di Erone Alessandrino: opera che offrì a Bernardo Buontalenti, come dimostra una sua lettera inviata da Roma il 28 dic. 1582. L'educazione del B. pare essersi svolta sostanzialmente nell'ambiente romano: da Roma, infatti, egli, oltre alla lettera citata al Buontalenti, inviava, il 22 febbraio dello stesso anno, una lettera, indirizzata a Ipolito Agostini in Siena, in cui trattava di archi trionfali. Nel 1583 fu proposto da Giacomo della Porta all'ambasciatore mantovano in Roma come buon ingegnere da mandare a Mantova. Il 13 maggio 1583 veniva sollecitata da Mantova la sua venuta; ai primi di giugno il B. risulta già arrivato. Lo troviamo, infatti, stipendiato presso la corte gonzaghesca, in qualità di prefetto delle fabbriche, con una provvisione di 500 scudi: da una lettera del 5 nov. 1583, con cui sottopone un suo disegno di epitaffio al giudizio del principe, appare già in carica. Pare che a Mantova egli si sia dedicato soprattutto ad opere decorative, come archi e apparati. Si distinse particolarmente nelle invenzioni fatte in occasione delle nozze del principe Vincenzo (apr. 1584). Il 6 dic. 1584 inviava al duca come dono "invenzioni di combattimento festevoli" (Bertolotti, 1889, p. 61). Per le feste di carnevale organizzate in occasione dell'arrivo dell'arciduchessa d'Austria, figlia del duca Guglielmo (28 febbr.-3 marzo 1585), ideò con rara acutezza d'ingegno apparati, motti, poesie, imprese, che diede poi alle stampe con il titolo di Apparato,e Barriera del tempio di Amor feretrio,fatta dal Sereniss. Sig. Principe di Mantova,l'anno 1585 (Mantova 1585). Secondo il Bertolotti, (1885, p. 18), abbandonò poco dopo i servizi ducali, perché affranto dalla morte improvvisa, l'8 luglio 1585, della giovane moglie, e nello stesso anno, a Mantova, morì anche lui, in giovanissima età. Stava per condurre a termine un "Trattato degli edifizi e delle fabbriche nobili del mondo così antiche, come moderne" (Politi, in Heydenreich, p. 437): il testo sembra sia andato smarrito, ma nella Bibl. Com. di Siena (S. IV, 1) si conserva un "Taccuino" dove il B. aveva raccolto disegni e schizzi di edifici di varie epoche, come materiale illustrativo per il suo "Trattato", concepito quindi come una sorta di storia dell'architettura.
In una lettera di condoglianze al padre Alessandro in Siena, A. Politi (in Heydenreich, pp. 435-438), tracciando un profilo biografico del B., raccomandava ai Gonzaga che la sua opera fosse conservata. Purtroppo, a parte la questione del "Trattato", non si conservano neppure sicure opere di architettura del B., in quanto, per gli anni della sua carica a prefetto delle fabbriche, manca la documentazione che registri iniziative architettoniche ducali.
Fonti e Bibl.: Per i docc. dell'Arch. di Stato di Mantova, v. E. Marani, in Mantova,Le Arti, III, Mantova 1965, pp. 85-87, 113 s. Fondamentale è L. H. Heydenreich,Über O. Vannocci B., in Mitteilungen des Kunsthist. Inst.s in Florenz, III (1931), pp. 434-440. V. inoltre: I. Ugurgieri Azzolini,Le Pompe Sanesi..., Pistoia 1649, I, pp. 665 s.; G. Cinelli Calvoli,Biblioteca volante, IV, Venezia 1747, pp. 337 s.; G. M. Mazzuchelli,GliScrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 1262; G. Tiraboschi,Storia della letteratura italiana, VII, 2, Modena 1791, pp. 547 s.; Catalogo ragionato dei libri d'arte e d'antichità posseduti dal conte Cicognara, I, Pisa 1821, p. 237; P. Zani,Enciclopedia metodica... delle belle arti, I, XIX, Parma 1824, p. 54; S. Ticozzi,Diz. degli architetti,scultori,pittori..., III, Milano 1830-1833, pp. 452-453; G. Gaye,Carteggio inedito d'artisti dei secc. XIV,XV e XVI, III, Firenze 1840, pp. 445 s., 449 s.; [M. Gualandi],Mem. originali ital. riguard. le belle arti, III, Bologna 1842, p. 28; G. Milanesi,Docum. per la storia dell'arte senese, III, Siena 1856, pp. 251-252, 255-256; C. D'Arco,Delle Arti e degli Artefici di Mantova, Mantova 1857, I, p. 98; II, p. 142; A. Bertolotti,Artisti in relazione coi Gonzaga, Modena 1885, pp. 17, s.; Id.,Architetti ingegneri e matematici in relazione coi Gonzaga signori di Mantova nei secc. XV,XVI e XVII, Genova 1889, pp. 60 s.; U. Thieme-F. Becker,Künstler-Lexikon, IV, p. 50.