birifrangenza
birifrangènza [Der. di birifrazione sul modello di rifrangenza da rifrazione] [OTT] (a) La proprietà di alcune sostanze trasparenti (sostanze birifrangenti) di dare luogo al fenomeno della doppia rifrazione o birifrazione (v. oltre: B. naturale), e anche il fenomeno stesso (per le sostanze trasparenti ordinarie, cioè che non presentano questo fenomeno, si parla, per contrapp., di monorifrazione e di sostanze monorifrangenti); accanto a questa b. naturale (v. oltre), presentata tipic. dai cristalli uniassici e biassici, si considera anche la b. artificiale, indotta da sollecitazioni meccaniche (b. meccanica), elettriche (b. elettrica) e magnetiche (b. magnetica), per le quali v. oltre. (b) Con signif. specifico, il termine b. equivale a potere birifrangente (v. oltre: B. naturale). ◆ [OTT] B. da flusso: lo stesso che effetto Maxwell. ◆ [OTT] [EMG] B. elettrica: la b. assunta da quasi tutte le sostanze monorifrangenti (solide o fluide) sottoposte all'azione di un campo elettrico (effetto elettroottico Kerr), che si comportano come cristalli uniassici, con asse ottico parallelo al campo e potere birifrangente proporzionale all'intensità di quest'ultimo: v. elettroottica: II 379 f. ◆ [OTT] [EMG] B. magnetica: si presenta, con caratteristiche analoghe a quelle della b. elettrica, in sostanze monorifrangenti soggette a un campo magnetico, la cui direzione individua l'asse ottico indotto; è detta effetto Cotton-Mouton: v. magnetoottica: III 571 d. ◆ [OTT] [MCC] B. meccanica: la b. che insorge in alcune sostanze trasparenti monorifrangenti (vetri e varie plastiche) sollecitate a compressione o a trazione, che si comportano come cristalli uniassici, con l'asse diretto come la sollecitazione e con potere birifrangente proporzionale all'entità della sollecitazione, positivo per compressione, negativo per trazione. È messa a profitto nella tecnica della fotoelasticità (←). ◆ [OTT] B. modale: il particolare modo di propagarsi dovuto al diverso valore della costante di propagazione relativo alle differenti polarizzazioni di un modo della radiazione in una guida ottica; tale b. può essere conseguenza di un'anisotropia o di geometrie particolari del nucleo della guida: v. guida ottica: III 134 f. ◆ [OTT] B. naturale: è presentata tipic. dai cristalli uniassici (sistemi cristallografici trigonale, tetragonale ed esagonale) e dai cristalli biassici (sistemi rombico, monoclino e triclino), caratterizzati dal-l'avere, rispettiv., un solo asse ottico o due assi ottici (asse ottico è, in questo contesto, la direzione di incidenza di un raggio sulla superficie del cristallo che dia luogo a un solo raggio rifratto obbediente alle ordinarie leggi della rifrazione). Per cristalli uniassici, se un raggio incide secondo una direzione diversa dall'asse ottico, si hanno due raggi rifratti, uno dei quali segue le leggi della rifrazione (raggio ordinario) mentre l'altro (raggio straordinario) non le segue, e in ciò consiste la doppia rifrazione o birifrazione; lo stesso accade per cristalli biassici, salvo che per essi nessuno dei due raggi rifratti segue le leggi della rifrazione; in ogni caso, i due raggi rifratti differiscono anche per l'intensità e lo stato di polarizzazione. Una sostanza birifrangente presenta due indici di rifrazione diversi per i due raggi rifratti, uno per raggi incidenti secondo l'asse ottico (o uno dei due assi ottici), che è l'indice ordinario no, e l'altro, l'indice straordinario, che può variare, a seconda dell'incidenza, tra no e un valore estremo ns, corrispondente a un'incidenza ortogonale all'asse ottico; si chiama potere rifrangente, o direttamente b., la differenza ns-no, parlandosi di sostanze otticamente positive oppure negative a seconda che tale differenza sia positiva (per es., il quarzo) oppure negativa (per es., la calcite). Per altre notizie, in partic. per le caratteristiche geometriche e fisiche dei raggi ordinario e straordinario, v. riflessione e rifrazione della luce: V 12 e.