BIOTIPO (dal gr. βίος "vita" e τύπος "tipo")
Termine usato dal Johannsen per indicare un insieme di genotipi, che costituisce una specie (o razza). Questo autore, come molti cultori di genetica, considera il genotipo come fisso; i singoli individui possono presentare differenze in alcuni caratteri, sia somatici, sia anche dal punto di vista ereditario (costituendo perciò genotipi distinti); ma nell'insieme il gruppo costituisce qualche cosa di immutabile, in quanto può oscillare solo entro limiti determinati per ogni singolo biotipo. Questo concetto è naturalmente errato, perché parte dall'ipotesi aprioristica della costanza esatta dei genotipi; ossia dall'ipotesi dell'esattezza della trasmissione ereditaria dei caratteri. È un principio contraddetto non solo dalle prove paleontologiche della mutabilità delle specie, ma anche dalla possibilità di ottenere per selezione prodotti assai diversi da quelli dai quali si parte (v. genetica).