• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

bioetica

di Stefano Rodotà - Dizionario di Medicina (2010)
  • Condividi

bioetica

Stefano Rodotà

La bioetica e la medicina

L’introduzione nel linguaggio scientifico del termine bioetica si deve, agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, all’oncologo americano Van Rensselaer Potter (1911-2001). La riflessione bioetica ha assunto come oggetto le questioni della vita in tutta la loro ampiezza. Non considera soltanto la vicenda umana nelle sue varie fasi, ma comprende anche quelle anteriori alla nascita e successive alla morte. Mette in rapporto la vita di ciascuno e di tutti con l’ambiente fisico e sociale in cui si svolge, affrontando temi come quelli della tutela dell’ambiente (e dunque anche quello della vita animale e vegetale) e della distribuzione delle risorse (anche nel rapporto con i Paesi in via di sviluppo), dell’industria farmaceutica e di quella assicurativa, della brevettabilità e delle biotecnologie, dell’insegnamento e dell’organizzazione ospedaliera.

Da concetto filosofico a principio giuridico

Da ciò deriva anche un consistente arricchimento dei principi fondativi. Nel suo stadio iniziale, coerentemente con il suo statuto soprattutto teorico e con il suo radicamento originario nella cultura americana, la bioetica ha dato rilievo a principi, come quelli di beneficenza, ‘non maleficenza’ e autonomia, già elaborati nell’ambito della filosofia morale. Via via che la riflessione teorica procedeva, e s’incontrava sempre più intensamente con problemi concreti, emergevano e assumevano particolare rilevanza principi più propriamente giuridici, come quelli del consenso informato, della tutela dei dati personali, dell’irriducibilità della persona e della sua vita alle dinamiche di mercato. In questa integrazione tra principi filosofici e giuridici può cogliersi anche un contributo significativo della cultura europea, particolarmente attenta ai profili istituzionali e, più in generale, alla elaborazione di un quadro di riferimenti che consenta di considerare in tutta la sua complessità l’insieme delle questioni di vita. Questa riflessione è alla base di molte leggi nazionali e documenti internazionali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea (2000) alla Convenzione del Consiglio d’Europa sui diritti umani e la biomedicina (1997), alla Dichiarazione universale sul genoma umano e i diritti dell’uomo (1997) e alla Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti dell’uomo (2005) dell’UNESCO (United Nations Educational Scientifical and Cultural Organization). L’emergere della riflessione bioetica si accompagna alla ‘rivoluzione’ del consenso informato, che non soltanto ha sottratto al potere incondizionato del terapeuta le decisioni sulla salute, ma ha attribuito a ciascuno il potere di governo del proprio corpo, facendo nascere un nuovo soggetto morale al posto di una persona oggetto di decisioni altrui.

L’impatto con lo sviluppo scientifico e tecnologico

Questa rivoluzione si è innestata in un contesto sempre più radicalmente modificato dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche, che hanno reso possibili scelte dov’era costrizione, libertà dov’era necessità. A un corso delle cose ancora sostanzialmente affidato alla natura e alle sue leggi si è sostituita una situazione in cui si allarga il campo delle decisioni autonome. Un nuovo potere è attribuito a ciascuna persona, e a ciò si collega l’emersione di un significativo catalogo di nuovi diritti che coprono l’intera esistenza, dal diritto di procreare a quello di morire con dignità. Al tempo stesso, però, si è manifestata una difficoltà di metabolizzazione individuale e sociale dell’innovazione, che ha prodotto richieste di fissazione di limiti, di imposizione di divieti. La dialettica tra libertà e autorità, tra autonomia individuale e valori irrinunciabili ha così investito lo stesso modo d’intendere la vita, il senso e la portata che devono esserle attribuite. Il percorso bioetico porta così a scandagliare la vita nelle sue infinite sfaccettature, incontra e mette la persona al centro della sua riflessione e trova il suo riferimento più forte in quel principio di dignità che, in modo significativo, apre la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Una dignità, tuttavia, che non può farsi tramite per l’imposizione autoritaria di valori. Essa vive in un sistema fondato sulla libertà delle scelte esistenziali, che ciascuno deve poter assumere in piena autonomia, adeguatamente informato e messo in condizione di sottrarsi ai condizionamenti materiali, liberato dagli «ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana». Queste sono le parole dell’articolo 3 della Costituzione, dalle quali la riflessione bioetica non può prescindere.

Il ruolo dei comitati di bioetica

La bioetica non può essere pensata come una scienza prescrittiva. Costituisce piuttosto un campo dove possono, liberamente, confrontarsi opinioni e punti di vista diversi, creando le condizioni per un dialogo ininterrotto per il riconoscimento reciproco, anche in presenza di opinioni divergenti. I comitati etici nazionali, dal canto loro, hanno ormai una significativa storia in molti Paesi, con modelli diversi, ma che, comunque, non dovrebbero essere confinati nel ruolo di consiglieri del principe o di produttori di regole più o meno vincolanti, funzioni per le quali non dispongono di una vera legittimazione democratica. Nella società della conoscenza, essi si qualificano piuttosto come interlocutori dei cittadini. Essi possono identificare i temi socialmente più rilevanti, selezionare le informazioni significative, presentarle in modo comprensibile, segnalando anche le alternative e le diversità di opinioni, rendendo agevole l’accesso a questa conoscenza. La cultura bioetica rappresenta ormai una dimensione che non individua una qualsiasi ‘repubblica dei sapienti’. Riguarda la vita di tutti, le decisioni quotidiane che siamo chiamati a prendere, ma investe anche la sfera pubblica, le decisioni politiche alle quali tutti devono essere messi in condizione di partecipare con conoscenze adeguate: si pensi a vicende come quella del referendum sulla procreazione assistita.

Vedi anche
nascita Il venire al mondo di un essere umano, sia con preciso riferimento all’evento fisiologico del parto, sia con significato più ampio e generico, come inizio dell’esistenza. antropologia Le forme dell’organizzazione sociale e le idee magico-religiose determinano presso i vari popoli il modo con cui viene ... persona Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività. antropologia A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl, M. Leenhardt e, soprattutto, M. Mauss, la ricerca antropologica ... salute Stato di benessere fisico e psichico, espressione di normalità strutturale e funzionale dell’organismo considerato nel suo insieme; il concetto di salute non corrisponde pertanto alla semplice assenza di malattie o di lesioni evolutive in atto, di deficit funzionali, di gravi mutilazioni, di rilevanti ... Eutanasia Azione od omissione che, per sua natura e nelle intenzioni di chi agisce (eutanasia attiva) o si astiene dall’agire (eutanasia passiva), procura anticipatamente la morte di un malato allo scopo di alleviarne le sofferenze. In particolare, l’eutanasia va definita come l’uccisione di un soggetto consenziente, ...
Tag
  • CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UNIONE EUROPEA
  • DICHIARAZIONE UNIVERSALE SUL GENOMA UMANO
  • INDUSTRIA FARMACEUTICA
  • PROCREAZIONE ASSISTITA
  • CONSIGLIO D’EUROPA
Altri risultati per bioetica
  • bioetica
    Enciclopedia on line
    Disciplina accademica e ambito di riflessione interdisciplinare che si occupa dell’analisi razionale dei problemi morali emergenti nell’ambito delle scienze biomediche, proponendosi di definire criteri e limiti di liceità alla pratica medica e alla ricerca scientifica, affinché il progresso avvenga ...
  • bioetica
    Dizionario di filosofia (2009)
    L’introduzione nel linguaggio scientifico del termine bioetica si deve, agli inizi degli anni Settanta del Novecento, all’oncologo V.R. Potter (Bioethics: the science of survival, 1970, trad. it. Bioetica: la scienza della sopravvivenza; e Bioethics: bridge to the future, 1971, trad. it. Bioetica: ponte ...
  • Bioetica
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2007)
    Gilberto Corbellini Poiché non possiede un corpus coerente e strutturato di conoscenze e metodi, la bioetica non è una disciplina in senso proprio. Si tratta di un insieme differenziato di riflessioni, che rimandano a diverse idee e teorie etiche, teologiche, filosofiche, politiche, sociologiche, antropologiche, ...
  • Bioetica
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
    L'introduzione nel linguaggio scientifico del termine bioetica si deve, agli inizi degli anni Settanta del secolo passato, a V.R. Potter (1970, 1971). Il termine ha conosciuto una larghissima fortuna, e va ormai ben al di là dell'originaria etica medica, dato che descrive una molteplicità di campi disciplinari ...
  • bioetica
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Luisella Battaglia Incontro delle scienze naturali con le scienze umane La bioetica è un nuovo campo di ricerca e di riflessione, sorto negli anni Settanta del Novecento, che si propone di studiare i complessi problemi morali, sociali e giuridici sollevati dagli sviluppi delle scienze della vita: la ...
  • Bioetica
    Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
    Carlo Augusto Viano 1. La disumanizzazione della medicina La bioetica è spesso concepita come lo strumento con il quale si può riportare sotto il controllo della morale una medicina che a quel controllo è sfuggita. Chi vede le cose in questo modo tiene presenti soprattutto gli ingenti sviluppi ...
  • BIOETICA
    Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
    (App. V, i, p. 368; v. aborto, App. V, i, p. 1; eutanasia, App. V, ii, p. 172) La condizione umana ha subito, con l'avanzare del progresso tecnologico, modificazioni decisive, al punto che si considera la natura dell'uomo come soggetta a una vera mutazione antropologica, in quanto essa corrisponde all'inserimento ...
  • Bioetica
    Universo del Corpo (1999)
    Carlo Augusto Viano Bioetica è la traduzione italiana del neologismo americano bioethics (composto di bio- ed ethics, "etica"). Il termine ha conosciuto una larga diffusione a partire dagli anni Settanta per indicare i problemi morali e giuridici sollevati, da un lato, dalle trasformazioni e dagli ...
  • Bioetica
    Enciclopedia del Novecento II Supplemento (1998)
    J. Robert Nelson sommario: 1. Un ambito recente di studio e di discorso: a) definizione e ambito; b) organizzazioni e istituzioni. 2. Criteri e metodi: a) i quattro principî canonici; b) i quattro principî considerati come regole etiche; c) l'utilità come valore primario; d) i fattori di razza e di ...
  • BIOETICA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
    È termine recente, forse comparso per la pri ma volta, nel 1971, nel titolo di un volume dell'oncologo V.R. Potter: Bioethics: bridge to the future. L'autore l'intende come ripristi no di rapporti tra cultura umanistica e scientifica, e, specificamen te, tra valori morali ed esigenze degli ecosistemi, ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
bioètica
bioetica bioètica s. f. [dall’ingl. bioethics (1971), comp. di bio- e ethics «etica»]. – Disciplina, costituitasi negli anni Settanta nell’ambito delle scienze umane integrando temi ed esigenze dell’etica, individuale e sociale, e nuove...
bioeticista
bioeticista s. m. e f. [der. di bioetica] (pl. m. -i). – Specialista o cultore di bioetica.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali