biobanca
s. f. – Neologismo, comparso per la prima volta nella letteratura scientifica negli anni Novanta del 20° secolo, per indicare una raccolta di materiale biologico umano, accessibile in base a determinati criteri, le cui informazioni possono essere ricondotte a una determinata persona. Tale nozione è stata recepita anche a livello normativo in seno agli organismi comunitari. Nella Raccomandazione R(94) 1, il Consiglio d’Europa ha anche previsto che la biobanca adotti la forma dell’ente non profit così come riconosciuta nei singoli Stati membri. Le biobanche possono collezionare campioni di origine umana o di altre specie animali, o vegetale o anche microrganismi. Quelle che raccolgono tessuti umani si distinguono in base allo scopo che perseguono, a seconda che abbiano finalità diagnostiche, terapeutiche, di sicurezza o di ricerca. In Italia, la l. 30 giugno 2009 n. 85 ha istituito la Banca del DNA presso il ministero dell’Interno. Sempre a livello normativo sovranazionale, la Dichiarazione universale sul genoma umano e sui diritti dell’uomo, adottata dall’UNESCO nel 1997, e la Dichiarazione sulla bioetica e i diritti umani del 2005, sanciscono che per la raccolta, il trattamento, l’uso e la conservazione dei dati genetici umani è necessario il consenso consapevole, informato e libero, anche da condizionamenti di tipo economico, dell’interessato e prescrivono il rispetto della privacy delle persone cui i dati possono essere riferiti. Tali principi sono ribaditi in altri atti normativi del Consiglio d’Europa, come la Convenzione di Oviedo e la Raccomandazione (2006) 4 e sono stati recepiti in Italia dal Comitato nazionale per la biosicurezza e le biotecnologie nelle Linee guida per la certificazione delle biobanche redatte il 19 aprile 2006, dove le biobanche sono definite come «unità di servizio, senza scopo di lucro diretto, finalizzate alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano utilizzato per diagnosi, per studi sulla biodiversità e per ricerca» e dal decreto 15 maggio 2006 emanato dal ministero delle Attività produttive.