RINALDI, Antonio detto Fossano (Fausan, Fusano)
di Rita Zambon
Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 87 (2016), 2022
Ballerino, coreografo e insegnante. Napoletano, non si conosce per ora la data di nascita. Il suo nome, già accompagnato dal soprannome ‘Fossan’, si incontra per la prima volta nella stagione dell'ascensione 1733 al teatro San Samuele di Venezia come coreografo dei balli nell'opera Ginevra di Giuseppe Sellitti. L'anno successivo è al Drury Lane di Londra, teatro che aveva ospitato i primi esperimenti di uno dei pionieri del ballet pantomime, John Weaver. Nel 1735 si recò per la prima volta in Russia, a San Pietroburgo, al seguito della compagnia formata da Pietro Mira detto Pedrillo durante il regno dell’imperatrice Anna Ioannovna. Lo accompagnò la moglie Giulia Portesi, una ballerina veneziana ricca di talento, che morirà nel gennaio 1736; poche settimane dopo Rinaldi sposerà Antonia Constantini, anch'ella brava danzatrice, figlia dell'attore Antonio Constantini, futuro «arlecchino» de l'Hôtel de Bourgogne di Parigi.
Egli s'impose immediatamente all'attenzione del pubblico e della corte con i balli per l'opera di Francesco Araja La forza dell'amore e dell'odio (1736), che rappresentavano non solo tradizionali figure mitologiche come i satiri, ma anche l'esotismo di un balletto ‘in stile giapponese’.
La compagnia tornò in Italia nella primavera del 1738, e Rinaldi si recò a Parma, dove incontrò la diciassettenne Barbara Campanini che divenne sua allieva e che con lui doveva sbalordire il pubblico parigino dell'Académie Royale de Musique nel 1739, interpretando diverse pantomimes di cui rimangono le partiture.
Antonio Rinaldi assieme alla moglie danzò a Torino, Reggio, Vicenza, Londra, sempre riscuotendo un grande successo, testimoniato nella capitale inglese anche dalla pubblicazione delle musiche delle loro entrées. A San Pietroburgo ritornò, con la compagnia formata da Araja, sotto il regno di Elisabetta Petrovna dal 1742 al 1750 e dal 1751 al 1758.
Ballerino dotato di una forte tecnica e portato per il genere comico, fu ammirato anche da Jean-Georges Noverre che lo definì «le plus agréable & le plus spirituel de tous les Danseurs comiques» (Noverre, 1760, p. 112) e gli riconobbe di aver fatto conoscere alla Francia «la fureur de sauter» (ivi, p. 91). Si distinse anche per l'eleganza e la leggerezza della sua danza («léger comme un oiseau», lo definì il barone Jakob Friedrich von Bielfeld che lo vide a Londra nel 1741, in von Bielfeld, 1763, I, p. 269) e per l'espressiva pantomima, dote quest'ultima apprezzata sia a Londra che in Russia.
Come coreografo, Rinaldi attinse al repertorio della danza grottesca: scenette ispirate alle maschere della commedia dell'arte, ai mestieri (giardinieri, marinai), a mondi esotici (i giapponesi, gli egiziani). Fu però in Russia che il suo apporto fu decisivo: nei balli all'interno delle opere, oltre a quelli analoghi all'azione, Rinaldi provò a creare dei ballets pantomimes, abbozzati come la storia di Aci, Galatea e Polifemo in Eudossia (1751) di Francesco Araja, o più compiuti come Le Baccanti alla fine del dramma Cefalo e Procri (1755) dello stesso musicista, di cui ci rimane la descrizione. Importante anche il suo avvicinamento allo spirito slavo, che si espresse nell'introduzione di melodie russe per le contraddanze nei balli di corte o in balletti di tema russo.
Rinaldi fu anche insegnante alla prima scuola di ballo imperiale fondata nel 1738 da Jean-Baptiste Landé, a partire dalla morte di questi, avvenuta nel 1748, fino al 1758, quando chiese di essere esonerato dal servizio alla corte. Dopo questa data, si ritiene che sia tornato in Italia.
Fonti e Bibl.: Airs italiens de la 1er pantomime, dansée par M. Fossani et M.elle Barbarini, dans l'opéra des Talens lyriques, A Paris [1740]; Airs italiens de la 2.eme pantomime dansée par M.r Fossani et M.elle Barbarini dans l'opéra de Zaïde, A Paris [1740]; Airs italiens, de la troisieme pantomime. Dansée par M.r Fossani et M.lle Barbarini dans l'opéra de Zaïde, A Paris [1740]; Airs italiens de la IV. et V. pantomime, dansées par M. Fossani et son Epouse au Prologue, Et dans l'Acte du Bal des Festes Venitiennes, A Paris [1740]; Hasse's comic tunes to the opera and theatre dances, vol.1, [London 1741].
J.-G. Noverre, Lettres sur la Danse et sur les Ballets, Stuttgart-Lyon 1760; J.F. von Bielfeld, Lettres familières et autres, La Haye 1763, I, p. 269; J. von Stählin, Nachrichten von der Tanzkunst und Balleten in Rußland, pp. 11-12, 14-16 e Nachrichten von der Musik in Rußland, pp. 85-86, 92, 96, 100, in J. J. Haigold, Beylegen zum Neuveränderten Rußland, Riga - Leipzig 1770, II; N. F. Findejzen, Očerki po istorij muzyki v Rossij s drevneijšich vremën konza XVIII veka, Moskva - Leningrad 1928-1929, II, parte IV, pp. 12-13; M. Borisoglebskij, Materialy po istorij russkogo baleta, Leningrad 1938, I, pp. 17-19, 24-27; R.-A. Mooser, Annales de la musique et des musiciens en Russie au XVIIIme siècle, Genève 1948, I, pp. 152-154; V. M. Krasovskaja, Russkij baletnyj teater. Ot vozniknovenija do serediny XIX veka, Sankt-Peterburg - Moskva - Krasnodar 2008 (Leningrad - Moskva 19581), pp. 53-57; G. N. Dobrovol'skaja, A. R., in Russkij balet enciklopedija, Moskva 1997, s. v.; R. Zambon, Fossano, ou Fossan, Rinaldi Antonio, dit, in Dictionnaire de la Danse, a cura di Ph. Le Moal, Paris 1999, s. v. (20082, s. v., consultabile on line); J. Rothermel, "Hasse's Comic Tunes" als Quelle italienischer Tanzkonventionen in London, in Tanz in Italien. Italienischer Tanz in Europa 1400-1900. Für Barbara Sparti (1932-2013). 4. Symposion für Historischen Tanz, a cura di U. Schlottermüller - H. Weiner - M. Richter, Freiburg 2016, pp. 147-160.