PRAYER, Guido
Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 85 (2024)
di Irene Malcangi
Nacque a Venezia il 10 maggio 1898 da una famiglia di artisti, figlio di Roberto, fotografo d’arte, e della nobile veneziana Giovanna Boccaccini, sorella dello scultore e pittore Giovanni Boccaccini. Anche il bisnonno paterno Carlo (Milano 1789 - Massa Carrara 1832) si era distinto nel campo delle arti: formatosi all’Accademia di Brera e allievo prediletto di Andrea Appiani, fu amico fraterno e compagno di studi di Francesco Hayez, che dopo la morte dipinse il Ritratto di Carlo Prayer nelle vesti di Alp; pittore e insegnante di Immagine e ritratto presso l’Accademia di Carrara, tra le sue opere vanno annoverati il ritratto di Maria Beatrice d’Este (1819) e il disegno per l’acquaforte Antonio Canova ritratto il giorno della sua morte, 13 ottobre 1822 (cfr. M. Melchiorre, Della vita di Antonio Canova libri quattro compilati da Melchior Missirini, 1824) realizzata con l’incisore Vincenzo Giaconi. Il bisnonno materno, Luigi Tartagnini, fu maestro di musica presso le corti di Parma, Piacenza e Guastalla, il nonno paterno, Oreste Prayer, tenore presso il teatro ducale di Parma.
Compì gli studi all’Accademia di belle arti di Venezia, e successivamente si specializzò in Francia, presso l’Accademia di Lione, dove peraltro iniziò la sua carriera da artista realizzando le sue prime opere a Saint-Étienne, Marsiglia, Tolone, Nizza e Lione. Nel 1915 suo fratello maggiore Mario si trasferì a Bari, dove Guido poco dopo lo raggiunse, e nel 1921 aprirono insieme la prima bottega d’arte, instaurando un solido rapporto professionale. Nello stesso anno Guido lavorò con Mario alla realizzazione degli affreschi nella sala consiliare del comune di Toritto, e negli anni successivi eseguì le decorazioni di altri importanti luoghi istituzionali. Tra il 1922 e il 1923 tornò nella sua città natale, dove realizzò gli affreschi della chiesa della Madonna Sagittaria, in provincia, a Portogruaro; nel 1924, in soli quattro mesi, eseguì con Mario i dipinti murali della pregevole decorazione dell’Aula magna del Palazzo Ateneo di Bari, lavorando freneticamente in vista dell’inaugurazione del primo anno accademico dell’Università (15 gennaio 1925). La maestosa opera venne eseguita sotto la direzione artistica dell’architetto romano Cesare Augusto Corradini, una “novella Cappella Sistina” da cui emerge anche l’influenza culturale di Adolfo De Carolis, attivo nel Palazzo del Podestà a Bologna (1908) e nell’Aula magna nuova dell’Università di Pisa (1916). Il 1924 fu anche l’anno della realizzazione delle pitture e decorazioni negli uffici del rettore nel Palazzo Ateneo di Bari. Nel 1925 i due artisti decorarono il palazzo Ingami-Scalvini a Bari, nel 1932 lavorarono nella sala di rappresentanza del palazzo del Governo di Bari; risale al 1935 la decorazione del palazzo Molinari a Morra De Sanctis (Avellino), al 1936 quella della sala consiliare del comune di Ostuni, e presumibilmente allo stesso anno quella della sala consiliare del comune di Bisceglie.
Numerose le opere realizzate da Guido negli edifici privati e nei luoghi culturali di prestigio di Bari: tra le altre, la sala sotterranea del Grand hotel moderno, inaugurata nel settembre 1931; i pannelli decorativi nel cinema Oriente di Bari, realizzati nel 1940 in collaborazione con il fratello. Si occupò anche dell’allestimento del palcoscenico al teatro Petruzzelli per il concerto della Hitlerjugend e della Gioventù italiana del littorio (1941); decorò il salone della Caravella per l’evento organizzato dall’Automobile Club di Bari (1954). Con Mario realizzò i cicli pittorici di varie chiese pugliesi: chiesa di S. Giuseppe a Toritto (1922), chiesa matrice ad Adelfia (1927), chiesa di S. Giuseppe a Bari (1930), chiesa dell’Immacolata a Bari (1933), santuario del Santissimo crocifisso a Galatone (1942-44). Nel 1937 elaborò il programma iconografico relativo alla decorazione della chiesa matrice di Gioia del Colle (Bari) dedicata a S. Maria Maggiore, e vi eseguì i dipinti del presbiterio e varie pitture murali.
Segretario dell’Unione sindacale artisti italiani belle arti a Bari e fondatore della galleria Piccinni, nel 1929 inaugurò la sua prima mostra personale a Bari presso il Circolo artistico, seguita da numerose altre allestite presso la Galleria d’arte Niccolò Piccinni a Bari (1957, 1963, 1964 1966, 1968), dove nel 1959 fu presente con il figlio Tony. Va fatta menzione anche della mostra di incisioni e oli alla galleria Il salotto di Bologna, (1963), della personale di dipinti e acqueforti a Sannicandro di Bari (1964), prima mostra di pittura per la città; nel luglio 1964 espose alla mostra nazionale della Permanente di Milano e alle mostre nazionali di Sassoferrato, Sulmona, Vasto, Celano, esponendo nell’ottobre 1964 35 opere alla galleria d’arte Maccagnani a Lecce e, nel 1965, una recente produzione di acqueforti a Pescara, nella galleria Verrocchio. Ancora nel 1965 tenne una mostra personale alla galleria d’arte G. Toma di Galatina, inaugurò alla galleria L’incontro di Taranto una personale di acqueforti che rimase aperta sino al 9 giugno 1965 ed espose le sue opere anche alla Biennale d’Arte del Maggio di Bari svoltasi a Napoli; nel 1967 fu inaugurata a Monopoli nella galleria d’arte La campanella una sua mostra, presentata anche a Mola di Bari nella sede della Pro Loco.
Altrettanto numerose le mostre a cui partecipò come concorrente, sia in ambito locale e regionale (palazzo Fizzarotti, Bari, 1920, opera a pastello La Francesca, 1920; Circolo artistico di Bari, 1928; mostra di pittura e scultura del Sindacato pugliese delle belle arti, 1930; X Rassegna d’arte contemporanea di Bari, Paesaggio pugliese, 1960; galleria Eugenio Maccagnari, Lecce, 1966; mostra della Settimana santa di Trinitapoli, 1967), sia nazionale (mostra di pittura «Il paesaggio italiano», premio Foggia ex aequo con Lino Farnesi, I trulli, 1960; mostra «L’incisione artistica in Italia », Ulivo sul mare, 1963; Maggio di Bari. Biennale nazionale d’arte contemporanea, 1965). Importante ricordare alcuni dei suoi dipinti più famosi nell’ambito della ritrattistica e del paesaggio: le pitture a olio La selva di Fasano. Paesaggio della valle d’Itria (1940), Chiesa di Santa Chiara e porto di Bari (1961), Marina pugliese. Barca sul mare (1950), Villaggio di pescatori (1964), Il vento (IX Quadriennale d’arte di Roma, 1965-66), Bari. Chiesa di Santa Chiara (1954), Il cortile dell’Arcivescovado di Bari (1956). Oltre alla pittura da cavalletto, alla partecipazione a numerose mostre e alla realizzazione di cicli pittorici negli edifici di culto e molto altro, si dedicò anche alla progettazione di insegne di negozi prestigiosi di Bari, alla progettazione degli arredi in numerose case private, nonché alla progettazione di mobili per le aziende e alla produzione di acqueforti e incisioni.
Guido Prayer morì improvvisamente nella sua abitazione di Bari il 30 aprile 1968; la tradizione artistica familiare proseguì con il figlio Tony, con cui nel 1966 aveva partecipato alla mostra estemporanea di pittura di Cisternino e, nel 1967, alla collettiva di pittura organizzata dalla Pro Loco di Otranto e alla prima mostra di pittura di Acquaviva delle Fonti. Continuano l’attività operativa il figlio Tony Prayer a Conversano (Bari) e il nipote Tony Cassanelli in Portogallo e in Italia.
Fonti e Bibliografia: S. Barbuti, C. Calò Carducci, M. Pasculli Ferrara, Bari e il suo Ateneo 1866-1935, Bari 2005, pp. 7-40; L. Semerari, Catalogo delle opere di arte contemporanea dell’Università degli Studi di Bari, Bari 2005, p. 225; M. Pasculli Ferrara, Il Palazzo e i suoi “giardini storici”, in Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Gli Edifici Storici, Milano-Bari 2013, pp. 6-39; S. De Bartolo, Le chiese di Bari tra ‘800 e ‘900, Bari 2021, pp. 277-279; I. Malcangi, F. De Martino, ‘Guida’ ai dipinti murali di Mario e Guido Prayer (1924) nell’Aula Magna del Palazzo Ateneo di Bari. Un’Aula Magna da mito, Fasano 2022, pp. 1-752; M. Donvito, I. Malcangi, E. Mastropasqua, Le chiese di Gioia del Colle. I dipinti e gli affreschi dal XVI al XX secolo, Fasano 2023.