BINDUCCIO dello Scelto
È impossibile allo stato attuale delle ricerche costruire una sia pur approssimativa biografia di questo importante volgarizzatore del Roman de Troie di Benoît de Saint-Maure. Nell'explicit dell'unico codice che ci ha conservato il suo volgarizzamento, il Magliabechiano II. IV. 45 della Nazionale di Firenze, si legge (c. 184v): "Questo libro scripse Andrea di Deio degli Ugurgieri da Siena, el quale traslatò Binduccio dello Scelto di francescho in nostro volgare, acciò che coloro che non sanno lo francescho ci si possano dilectare; e compissi di scrivare Martedì XX di luglio anni MCCCXXII inditione V. a.". Il copista apparteneva dunque a notabile famiglia senese, gli Ugurgieri; ma non senese, come afferma una dicitura di mano secentesca su uno dei fogli di guardia, e come quasi tutti i moderni studiosi sono inclini a ritenere, ma piuttosto fiorentino sembra essere stato B.: e ciò sia perché negli archivi di Siena è testimoniato soltanto un "dello Scelto", Cecco di Vanni, dottore in quello Studio dal 1332 al 1347, sia perché a Firenze è accertata nel sec. XIII la presenza di una famiglia Dello Scelto, il cui capostipite, Tongo della Tedesca, viveva intorno al 1250 (cfr. Spreti, p. 575). Tuttavia, come giustamente afferma la Gozzi, è difficile "inserire l'autore in questa famiglia per ragioni cronologiche" (p. 35), e anche perché le notizie sul casato sono approssimative e finora incomplete le indagini archivistiche. Sulla base dell'unica notizia, quella dell'explicit, si può in definitiva affermare solamente che B. fiorì tra la fine del secolo XIII e i primi anni del XIV.
L'opera di B., una "storia che ne racontia ben tutto apertamente tucto ciò che Dario e Ditis ne racontia si come Troia fu per due fiate distructa e diserta", non sembra, al contrario di altre versioni, aver avuto larga diffusione, se un solo codice ce ne è pervenuto; in larghissima parte ancora inedito, il volgarizzamento, secondo l'affermazione del Gorra che ribadiva un'opinione del Mussafia e del Meyer, "riproduce con grande esattezza il poema francese... e nessun dato esiste di tal natura da farci credere che Binduccio abbia avuto dinanzi una riduzione in prosa anziché l'opera originale di Benoît" (pp. 167 s.). Secondo studi più recenti sembra piuttosto probabile che B., invece del poema di Benoît - o insieme con esso - abbia tenuto presente per il suo volgarizzamento la cosiddetta "redazione meridionale" del Roman de Troie in prosa (cfr. i recenti lavori di G. Carlesso).
Nei confronti delle altre narrazioni di "materia di Troia", la versione di B. ha la prerogativa di esser stata indicata da autorevoli studiosi, tra i quali il Pernicone e il Battaglia, come probabile fonte del Filostrato del Boccaccio; affermazione che comunque dovrà essere vagliata e probabilmente modificata alla luce di un attento esame della edizione integrale del volgarizzamento di Binduccio. Il Gorra, ad esempio, che tuttavia non lega il Filostrato a B., afferma, certamente con cognizione di causa, la fedeltà del volgarizzamento al testo originale francese. In seguito, invece, afferma che "molte sono le divergenze" tra il Roman e il Filostrato, giacché il Boccaccio "si comportò molto liberamente verso il suo modello, dal quale si accontentò di togliere soltanto l'idea generale della narrazione" (p. 337). A questo punto sembra difficile accettare una dipendenza diretta e pressocché esclusiva del Fitostrato dal volgarizzamento di Binduccio. Sulla linea di dubbio si mantengono il più recente editore dell'opera di Boccaccio, P. G. Ricci, e la Gozzi.
Fonti e Bibl.: Chartularium Studii senensis, a cura di G. Cecchini e G. Prunai, I, Siena 1942, p. 395; A. Mussafia,Sulle versioni ital. della storia troiana, Vienna 1871, p. 9; P. Meyer,Les premières compilations françaises d'histoire ancienne, in Romania, XIV (1885), pp. 77-78; E. Gorra,Testi inediti di storia troiana..., Torino 1887, pp. 167-169 (notizie sull'opera di B.), 404-442 (testi); V. Pernicone,Il 'Filostrato' di G. Boccaccio, in Studi di filol. ital., II (1929), pp. 97-105; V. Spreti,Encicl. stor. nobil. ital., VI, Milano 1932, p. 575; G. Boccaccio,Teseida delle nozze d'Emilia, a cura di S. Battaglia, Firenze 1938, p. CLXVI; Volgarizzamenti del Due e Trecento, a cura di C. Segre, Torino 1964, pp. 113-130; G. Carlesso, Il "Libro Troiam" veneto e la tradizione della materia troiana in Italia, tesi di laurea, università di Padova, anno acc. 1963-64; G. Boccaccio,Opere in versi…, a cura di P. G. Ricci, Milano-Napoli 1965, p. 1266; M. Gozzi,Ric. stor. intorno a B. dello Scelto, in Studi sul Boccaccio, III (1965), pp. 25-39; G. Carlesso,La versione sud del "Roman de Troie en prose" e il volgarizzamento di B. dello Scelto, in Atti dell'Istituto veneto di scienze,lettere ed arti, CXXIV, Venezia 1966, pp. 519-560.