BIM
– Sigla di Building information modeling. Nel corso degli ultimi anni il processo ciclico della progettazione architettonica, che conduce dall’idea alla realizzazione, si è ampliato e modificato notevolmente. L’aspetto tecnologico, in particolare, ha assunto sempre più rilevanza: per la realizzazione di forme libere che alludono a un dinamismo sempre più spinto, per una ritrovata sensibilità riguardo le questioni ambientali, come soluzione per aumentare il confort degli ambienti interni e così via. In ambito architettonico la progettazione, così come in ambito industriale, si è sempre più legata al concetto di ciclo di vita come nuovo approccio alla gestione e manutenzione dell’edificio fino alla sua definitiva demolizione. Questo nuovo approccio al tema del progetto ha suggerito varie evoluzioni dei software CAD (Computer-aided drafting), in cui si passa dal concetto di descrizione geometrica della forma a quello di analisi del flusso di informazioni necessarie a descriverla. Questo genere di considerazione è derivata dal fatto che gli elaboratori elettronici, nella maggior parte dei casi in forma implicita, consentono di generare, immagazzinare, organizzare e classificare molte più informazioni di quante si riescano normalmente a rappresentare. L’obiettivo perseguito, perciò è quello di esplicitare e parametrizzare le informazioni utili alla pratica del progetto di architettura; per descrivere una primitiva architettonica, infatti, è necessario integrare un volume molto ampio di informazioni che fanno riferimento a diversi ambiti: la geometria, la funzione, i materiali, il costo, ecc. La prima evoluzione del CAD in questa direzione è data, senza dubbio, dai software BIM: il primo di essi, ArchiCAD, è stato rilasciato da Graphisoft nel 1987 come risultato di un progetto di ricerca intitolato Virtual building, poi seguito da tanti altri di cui i più importanti sono Revit e Allplan rilasciati rispettivamente da Autodesk e Nemetschek. In particolare, i software BIM sono basati su un insieme di primitive tridimensionali parametriche per l’edilizia basate sugli standard IFC (Industry foundation classes). Si tratta di standard ISO concepiti in maniera trasversale a diversi settori tra cui l’architettura, l’ingegneria e l’industria delle costruzioni (AEC industry). L’approccio alla modellazione è nuovo, innovativo e totalmente differente rispetto ai precedenti software CAD; il software è in grado di gestire contemporaneamente e in maniera integrata diversi livelli di iconicità: vi è un’assoluta integrazione fra le rappresentazioni bidimensionali, le loro corrispondenti in tre dimensioni e i documenti necessari alla quantificazione dei costi e delle superfici quali, per esempio, i computi metrici estimativi.