BILENI (la forma esatta del nome in lingua agau è bilīn, che gli Abissini hanno reso con belēn)
Piccola popolazione eritrea, stabilita nella media valle dell'Anseba e sui monti che la fiancheggiano, con centro in Cheren. È chiamata Bogos dagli Abissini. È caratterizzata dal suo linguaggio, che è un dialetto agau. I Bileni, o Bet Tarchè, si dividono oggi in quattro tribù: i Bet Gabrú, discendenti del ramo primogenito della stirpe, nel NO. e nell'O. del territorio, con centro in Mogāreḥ; i Sucuneiti; gli Ad Hadembés, col villaggio di Cheren; e gli Ad Zamàt, nella parte meridionale, col villaggio di Habi Mentel. Però soltanto dopo l'occupazione del paese da parte degli Egiziani e, assai più, da parte degl'Italiani, queste tribù assunsero una consistenza organica. Nel secolare periodo d'indipendenza o, almeno, di piena autonomia, che precedette tale occupazione, lo spirito di fiero particolarismo di queste tribù dava al paese quasi l'aspetto d'una federazione repubblicana di famiglie, di frazioni, di tribù nobiliari, tanto che i Bileni furono assomigliati a una famiglia senza padre e senza capo. Gente di facile eloquio, poco proclive al lavoro, scarsa di bisogni, dotata di sensibilità morbosa, si compiaceva e si compiace di trascorrere le lunghe ore oziose in interminabili discorsi, facilmente eccitatori di contese od evocatori di mal sopite discordie: nulla dipinge meglio la situazione anteriore all'occupazione italiana del fatto che su dieci nobili nove solevano morire uccisi in lotte fratricide.
Oggi i Bileni ammontano a circa 4500 anime. Sono di belle forme, d'intelligenza svegliata. Sono dediti alla pastorizia e, meno, all'agricoltura. Rimasti a lungo in un corrotto cristianesimo monofisita o in un semi-paganesimo, sono ora passati all'islamismo o, per opera della benemerita missione di Cheren, al cattolicismo. Sotto la dominazione italiana si mostrano tranquilli e suscettibili di progresso.
Bibl.: G. Sapeto, Viaggio e missione cattolica fra i Mensa, i Bogos e gli Habab, Roma 1857; Werner Munzinger, Über die Sitten und Recht der Bogos, Winterthur 1859; id., Ostafrikanische Studien, Sciaffusa 1864; Die deutsche Expedition in Ost-Afrika, 1861 u. 1862, Gotha 1864; A. D'Abbadie, Sur le droit bilen, Parigi 1866; L. Pennazzi, Popolazioni dell'Alta Nubia, in Nuova Antologia, 1881, p. 502 segg.; L. Reinisch, Die Bilin-Sprache, Vienna 1882; id., The Gospel of Mark in the Bilin or Bogos language, Vienna 1882; id., Texte der Bilin-Sprache, Lipsia 1883; id., Wörterbuch der Bilin-Sprache, Vienna 1887; C. Conti Rossini, Racconti e canti bileni, in Actes XIV Congr. Intern. Orient., Parigi 1907; id., Principî di diritto consuetudinario dell'Eritrea, Roma 1916; A. Kolmodin, Observations sur les textes bilin de M. Reinisch, in Monde Oriental, 1913-14.