BIJAPUR (A. T., 93-94)
Città dell'India anteriore sud-occidentale, 16049′ N. e 75043 E., a 450 km. a SE. di Bombay, situata nell'ondulato altopiano del Deccan, in regione piuttosto arida. Deve la sua grandezza a Yūsuf ‛Ādil Shāh, principe di origine turca e fondatore dello stato indipendente di B. sul finire del sec. XV, che ne fece una delle più belle città dell'Oriente per moschee e palazzi in stile persiano-indiano. Divenuta inglese nel 1818, la città ha riacquistato importanza dopo l'apertura della Southern Mahratta Railway e dopo che è diventata (1885) capoluogo di distretto. Contava 23.811 abitanti nel 1901; 32.485 nel 1921, per 3/4 hindù e per 1/4 musulmani. Bijapur è composta di tre parti: l'abitato moderno, il forte e i ruderi della città antica.
Monumenti. - Il massimo fiorire dell'arte e particolarmente dell'architettura a Bijapur si ebbe nel XVI e nel XVII secolo sotto il dominio della dinastia degli ‛Ādil. Le costruzioni di Bijapur, arditissime nelle loro grandi dimensioni, hanno tutte spiccato il ca. attere armonico e fantasioso comune alle opere dell'arte musulmana in India. Particolarmente notevoli sono alcuni mausolei. Il Gul Gunbadh, tomba di Muhammad ‛Adil Shāh (circa 1660), è un edificio a pianta quadrata, dalle ampie proporzioni, sormontato da una cupola. Agli angoli sporgono delle torri che controbattono la spinta della cupola, riunite fra di loro da una galleria in aggetto. Pure a pianta quadrata è la tomba di ‛Alī II, rimasta incompiuta per la morte di questo (1672). Su un'alta base s'innalza l'edificio, le cui pareti esterne hanno una decorazione di archi a sesto acuto; nell'interno un doppio porticato circonda lo spazio riservato al cenotafio, sopra il quale doveva probabilmente innalzarsi una cupola.
Di più modeste ma eleganti proporzioni, il mausoleo di Ibrāhīm II, notevole per la ricchezza e lo splendore della decorazione. Da un'alta porta si entra nel cortile a pianta quadrata, su una piattaforma si eleva la moschea dagli snelli minareti e il sepolcro a due piani e a cupola, circondato da portici (restaurati) nelle cui vòlte sono intagliati su fondo azzurro versetti del Corano (la doratura è scomparsa) inghirlandati da motivi floreali. Alle finestre, lastre di pietra traforate da annoverarsi fra le opere più perfette di questo genere in India. La grande moschea iniziata da ‛Alī I ‛Ādil Shāh, continuata dai suoi successori, ha armoniche proporzioni. L'interno è diviso da file di pilastri in nove navate e cinque transetti: all'incrocio, dove mancano quattro colonne, si eleva la cupola principale. Il pavimento è a musaico.
Bibl.: A. Consens, Bijapur and its architectural remains, in Arch. Surv. India, Imp., s. 27ª, Bombay 1918; E. Diez, Die Kunst des Islam, Berlino 1925, pp. 63, 64, 316, 551, 552.