BIGONI BASSIANO, Antonio Filippo
Nacque a Lodi il 28 apr. 1721. Avviatosi agli studi di filosofia e medicina, passò poi a quelli di giurisprudenza, laureandosi nel 1744 a Bologna in utroque. Dopo aver fatto pratica forense a Milano nel 1752, esercitò a Roma la professione di avvocato. Tornato a Milano, si dedicò all'insegnamento, tenendo un corso di giurisprudenza civile pratica nelle Scuole palatine. Nel 1772 fu chiamato dall'università pavese a ricoprire la cattedra di Pandette, che tenne poi fino alla morte, avvenuta a Pavia nel 1795.
La produzione scientifica del B. è di non grande rilievo ed essenzialmente legata alla sua attività didattica. I suoi corsi seguirono per lo più la traccia del commento di Eineccio alle Pandette. Ma non per questo si può parlare di un'autonoma e originale partecipazione del B. agli interessi del cultismo settecentesco. Ci è rimasto manoscritto (Pavia, Bibl. Univ., ms. Aldini 503) un suo corso di lezioni, raccolte da un allievo e da lui annotate. Il manoscritto consta di due volumi, il primo dei quali è intitolato Prelezioni alle Pandette di Eineccio spiegate dal Sign. Prof. B. l'anno 1790 e 1791, a cui segue uno Zibaldone cioè Annotazioni e Riflessioni su questioni spettanti alla giurisprudenza, che porta anche il sottotitolo di Adnotationes de Praelectionibus habitis ab ill. prof. B., probabilmente di mano del B., ma che altro non è che il completamento della precedente raccolta.
Di un qualche interesse invece è l'appendice a questo secondo volume, in cui trovansi abbozzati due nitidi trattatelli dal titolo complessivo di Lettere ad un amico rigurdante due quistioni: la prima dell'Impero,e della Giurisdizione,e la loro differenza,la seconda circa la definizione della Giustizia.
Tra le opere a stampa è da segnalare la piccola monografia De rebus mancipi et nec mancipi (Ticini 1782), tratta da un volume complessivo di Schaedae ad ius pertinentes (Ticini 1779); è da ricordare anche un primo lavoro dal titolo di Oratio ad iurisprudentiam forensem habita in Regiis Scholis Palatinis, Mediolani 1770.
Dalla Lettera... dell'Impero traluce una cauta presa di posizione giurisdizionalistica. Il Palmieri segnalando a Scipione de Ricci l'elezione del B. a rettore dello Studio pavese per l'anno accademico 1791-92lo dice "buon vecchio legale nostro amico..., ma attaccatissimo alla facoltà di Teologia". A questo ambito di interessi del B. va ricondotta la sua raccolta di iscrizioni della chiesa del Collegio ungarico di Pavia, Tituli de rebus gestis Leopoldi II, in Bibl. eccles. e di varia lett., III (1792), Pavia, pp. 31-39.
Bibl.: P. Beonio,B. B. supremum elogium, Mediolani 1795; E. De Tipaldo,Biografia degli Italiani illustri, III, Venezia 1836, p. 433; Mem. e doc. per la storia dell'Univ. di Pavia, Pavia 1878, I, pp. 309 s.; III, p. 96; L. De Marchi-G. Bertolani,Inv. dei mss. della R. Bibl. Univ. di Pavia, I, Milano 1894, p. 293, n. 503; I rotuli dei lettori e artisti dello Studio bolognese dal 1384 al 1799, a cura di U. Dallari, III, 2, Bologna 1919, pp. 30, 35, 40, 45, 50; E. Codignola,Carteggi di giansenisti liguri, II, Firenze 1941, p. 310; F. Venturi, Il viaggio a Genova di G. B. Biffi nel 1774, in Miscell. ligure, I (1958), p. 410 n. 11.