bigender
s. m. e f. e agg. inv. Bigenere, che ha comportamenti identitari di entrambi i sessi; a esso relativo.
• Pensavamo che lesbica, gay, bisessuale e transessuale esaurissero gran parte del dibattito? Ci sbagliavamo. Alla lista vanno aggiunti almeno altri 50 termini: androgino, bigender, ftm (cioè trans da femmina a maschio) e ancora cisgender (colui che, pare, «è a suo agio nel proprio sesso»), gender fluido, neutro. (Avvenire, 15 febbraio 2014, p. 11, Attualità) • Ma «Nutshell» [di Ian McEwan] non è un libro solo divertente. Perché l’autore ‒ non diversamente da Shakespeare ‒ approfitta del suo brillante plot per raccontarci un’Europa decrepita «perennemente incerta tra paura e compassione», i fiumi di migranti «inferociti e stanchi», un’America «abitata da un popolo irascibile e obeso», una Cina «troppo grande per ascoltare pareri». Un mondo che sembra aver perso la ragione, tra il riscaldamento globale e la confusione di generi sessuali («un social network ha proposto settantuno opzioni: neutrois, two spirit, bigender...»). (Simonetta Fiori, Repubblica, 10 marzo 2017, p. 37, Cultura).
- Espressione inglese formata dal prefisso bi- e dal s. gender ‘genere’.