BIELEFELD (A. T., 53-54-55)
Città della Germania, nella Vestfalia nord-orientale, distretto di Minden, posta ai piedi del versante settentrionale della Foresta di Teutoburgo, a 118 m. sul livello del mare, tra Ems e Weser, congiunti a nord della città dal Mittelland-Kanal, e a est di Münster. Il centro è sorto sulle pendici di due colline (Johannisberg e Sparenberg), in mezzo alle quali (Stretta di Bielefeld) è il Lutter, affluente di sinistra del Weser.
La città, che a partire dal 1870 ha avuto un notevole sviluppo (1870: 21.850 abitanti; 1885: 35.000; 1900: 63.046; 1910: 78.380; giugno 1925: 86.052) è importante centro di un'ampia regione nella quale è diffusa tradizionalmente già dal sec. XIII la lavorazione del lino. Notevoli sono infatti le fabbriche di biancheria, gli stabilimenti di tintoria e la confezione dei manufatti. Recente invece è lo sviluppo dell'industria metallifera.
Si può distinguere abbastanza bene nella pianta di Bielefeld una parte più antica (compresa entro alcune vie che costituiscono una specie di anello intorno alla città) da una parte successiva cresciuta esternamente. La cima della collina di Sparenberg (a sud della città) è occupata da una fortezza costruita nel 1877 sul luogo di una preesistente.
Monumenti. - I due più antichi e importanti edifici sono le chiese di S. Nicola (Altstadt) e Santa Maria (Neustadt), in stile gotico del principio del sec. XIV; appartengono al tipo vestfalico di chiesa a tre navate di uguale altezza con effetto spaziale originale nella sua nuda vastità. Nell'interno di S. Nicola notevole l'ancona intagliata di tardo stile gotico (1520-25) proveniente da Anversa, con scene della vita e della passione di Cristo. Sull'altar maggiore di Santa Maria si trova una pala della scuola di Soest dell'inizio del sec. XV, con la Madonna tra angioli; era la parte centrale di un trittico le cui ali sono ora al British Museum.
La chiesa di S. Iodoco fu costruita nel 1505-15. Notevole, tra le costruzioni profane, il Crüwellhaus (1530) con il suo caratteristico frontispizio, e, tra le moderne, il Municipio, eretto nel 1904 sotto la direzione del Ritscher in stile rinascimento.
Il museo civico di storia patria contiene collezioni storiche, artistiche, scientifiche e raccolte di oggetti popolari.
Bibl.: G. Dehio, Handb. der deutschen Kunstdenkmäler, V, Berlino 1928, pp. 44-45.
Storia. - Le prime, sicure notizie dell'esistenza di un centro abitato con questo nome risalgono al sec. XI; pare appartenesse all'abbazia di Corvei. Nel 1233, era già cinta da mura e soltanto da allora la città si può dire formata. Apparteneva allora ai conti di Ravensberg, che risiedevano nel castello sovrastante la città, lo Sparenberg. Nel 1270 Bielefeld aderì alla lega anseatica, il che è indizio di una certa sua prosperità commerciale. Dopo l'estinzione dei conti di Ravensberg (1345), passò ai duchi di Jülich, e nel 1511, alla morte del duca Guglielmo III, ai duchi di Cleve. Per il trattato provvisorio di Xanten (1614), durante la guerra di successione di Jülich-Cleve, insieme con la contea di Ravensberg venne in possesso del margravio di Brandeburgo, e da allora in poi condivise le sorti della Prussia. Il notevole sviluppo raggiunto dalla città nell'ultimo secolo dipende dai progressi compiuti dalla grande industria moderna.
Bibl.: W. Fricke, Geschichte der Stadt Bielefeld und der Grafschaft Ravensberg, Bielefeld 1886; Bielefeld, sine Vergangenheit und Gegenwart, zugleich Fümrer durch die Stadt und Umgebung, Bielefeld 1909.