biciclettaro
s. m. e agg. (iron.) Chi o che si muove in bicicletta.
• A Torino una folla enorme era venuta in centro in autobus, a piedi, in bici, come per una festa. Le polemiche della vigilia avevano lasciato il campo a una specie di trionfo del pedone, della parte di pedone o di biciclettaro che c’è più o meno in tutti. (Paolo Hutter, Repubblica, 4 febbraio 2010, Torino, p. II) • Manolo Saiz era il capo della squadra più potente, adesso spina birre. Rappresentanti di prosciutto, biciclettari a vario titolo, piccoli imprenditori di qualcosa. Si sono riciclati i reduci del doping nel ciclismo spagnolo, una seconda vita in attesa che la prima finisca del tutto. (Alessandra Retico, Repubblica, 3 gennaio 2012, p. 45, Sport) • Ciclisti, pedoni, Comuni non dovrebbero pensare a Manhattan, ai paparazzi e alle dive. Casomai, informarsi su Seattle, dove ciclisti e pedoni hanno sempre la precedenza; e dove i consulenti ciclisti di un sindaco biciclettaro hanno studiato percorsi che sfruttano le pendenze più dolci; e tantissimi pedalano, in una città più ripida di Roma. (Maria Laura Rodotà, Corriere della sera, 15 settembre 2013, p. 25, Cronache).
- Derivato dal s. f. bicicletta con l’aggiunta del suffisso -aro.
- Già attestato nell’Unità del 25 giugno 1981, p. 3, Fatti e idee (Vittorio Sermonti).