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LAZZARI, Bice

di Rosalba Zuccaro - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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LAZZARI, Bice

Rosalba Zuccaro

Pittrice, nata a Venezia il 15 novembre 1900, morta a Roma il 13 novembre 1981. Dopo studi musicali intrapresi al Conservatorio Benedetto Marcello, frequentò il corso di pittura all'Accademia di Belle Arti di Venezia nella sezione di decorazione, diplomandosi con A. Sezanne nel 1918. Nel 1925 iniziò a esporre in mostre collettive a Ca' Pesaro; a partire dal 1927 partecipò a tutte le edizioni della Mostra internazionale delle arti decorative, dapprima a Monza e poi a Milano, fino al 1961, collaborando anche a varie iniziative dell'ENAPI (Ente Nazionale Artigianato e Piccole Industrie). Nel 1935 si trasferì a Roma ove, tra l'altro, eseguì pannelli ornamentali, pitture parietali e mosaici per locali pubblici e privati a fianco di architetti quali A. La Padula e artisti quali G. Severini. Dagli anni Cinquanta un più attento apprezzamento critico favorì una maggiore conoscenza dei suoi dipinti, con importanti ma tardivi riconoscimenti ufficiali quali le antologiche al palazzo Sturm a cura del Museo Civico di Bassano del Grappa (1970), alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia (1970), alla Sala comunale d'arte contemporanea di Alessandria (1975), al palazzo dei Diamanti di Ferrara (1976), al Museo Comunale di Milano (1979), alla Galleria Civica di Modena (1980), ecc.

Protagonista precoce e originale dell'astrattismo italiano, fin dagli anni Venti affianca una ricerca astratta di articolata immaginazione lirico-geometrica (del 1925 è Astrazione di una linea) ai dipinti figurativi (ritratti, nature morte, paesaggi), eredi di una certa cultura veneta e permeati di ascendenze postimpressioniste e matissiane, con possibili tangenze con esponenti del Gruppo dei 6 di Torino. In tale contesto, oltre a disegni colorati, acquerelli e tempere su carta di piccole dimensioni, realizza bozzetti e opere di arte applicata (merletti, cuscini, arazzi, tappeti, stoffe, ecc.), di grande valore inventivo nell'organico e strutturale rapporto tra progetto e oggetto. Queste realizzazioni le permettono di elaborare la sua visione, aliena da raggruppamenti programmatici e da condizionamenti ideologici. Con coerente concezione formale nei diversi campi del fare, connessi a tecniche varie e più tardi esclusivamente alla pittura, il suo interesse si concentra sul segno, che, accompagnato dal colore, armonizza spazi in un teso equilibrio di ragione e sentimento. Dopo una fase informale nella seconda metà degli anni Cinquanta, in cui la materia pittorica s'ispessisce frantumandosi in sottili vibrazioni quale luogo attivo di gesti contenuti, il segno-linea si assolutizza a trovare ritmi e misure inedite in chiare scritture spazio-temporali, di valore musicale nelle cadenze compositive, scandite da ripetizioni proporzionali, pause e accelerazioni. Vedi tav. f.t.

Bibl.: E. Crispolti, Bice Lazzari, Roma 1958; E. Garroni, Arte mito e utopia, 11 dipinti di Bice Lazzari, "Quaderni di arte oggi", ivi 1964; G. Montana, L'esserci e l'arte, Incontro con Bice Lazzari, ivi 1970; G.C. Argan, M. Vescovo, Bice Lazzari, Milano 1974; V. Fagone, Bice Lazzari, Continuità dell'avanguardia in Italia/3, Galleria Civica, Modena 1980; G. Montana, Bice Lazzari, I valori del segno, Torino 1980; P. Fossati, A. Veca, Bice Lazzari. Opere 1925-1981, Milano 1984; P. Watts, C. Strinati, Bice Lazzari 1900-1981. Opere dal 1921 al 1981, Roma 1987; G. Montana, Bice Lazzari. Essenza dell'astrattismo, Macerata 1988; AA.VV., Bice Lazzari. Due stagioni 1957-63 e 1966-73, Mantova 1989; L'incanto del segno. Bice Lazzari: disegni, scritti sull'arte e poesie, Mirano 1989; E. Crispolti, Bice Lazzari. Il segno introspettivo, Roma 1990.

Vedi anche
Tamburi, Orfeo Pittore (Iesi 1910 - Parigi 1994). Si formò nell'ambito della scuola romana maturando un linguaggio suggestivo, dalle calde intonazioni cromatiche che trovò nei ritratti e nelle vedute urbane i temi preferiti. Nel 1947 si stabilì a Parigi dove, accanto all'attività pittorica, si dedicò con spiccato gusto ... Brìndisi, Remo Brìndisi, Remo. - Pittore italiano (Roma 1918 - Lido di Spina, Ferrara, 1996). Impegnato nella vita politica e civile, ha svolto la sua ricerca nell'ambito di una nuova figurazione, con l'evocazione drammatica di simboli e l'improvvisa presenza di nuclei di realtà introdotti con riferimenti spesso polemici ... Fazzini, Pericle Fazzini ‹-zz-›, Pericle. - Scultore italiano (Grottammare, Ascoli Piceno, 1913 - Roma 1987). Autodidatta, formatosi alla scuola del padre, artigiano del legno, nel 1929 si stabilì a Roma. In modo istintivo ma non ignaro delle esperienze dell'avanguardia, Fazzini, Pericle elaborò, isolato, un linguaggio ... Scarpa, Carlo Architetto e designer (Venezia 1906 - Sendai 1978). Diplomatosi in architettura all'Accademia di belle arti (1926), fu professore presso l'Istituto universitario di architettura di Venezia (1962-75). La sua prestigiosa attività di insegnante e professionista si concentrò prevalentemente nell'allestimento ...
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    Pittrice italiana (Venezia 1900 - Roma 1981). Fin dal suo esordio, si è mossa in un'atmosfera astratta, tracciando nei suoi quadri o disegni esili linee, in composizioni ricche di delicatezza, trasparenza e rigore. Nelle sue opere, caratterizzate da colori tenui e da ritmi che richiamano le scansioni ...
Vocabolario
lażżarista
lazzarista lażżarista s. m. [dal nome della casa ospedaliera di Saint-Lazare a Parigi, nella quale i confratelli si stabilirono] (pl. -i). – Religioso appartenente alla Congregazione della Missione, fondata da s. Vincenzo de’ Paoli nel...
làżżaro¹
lazzaro1 làżżaro1 (o làżżero) s. m., ant. – Lebbroso; è un uso antonomastico del nome di Lazzaro, il mendico coperto di piaghe di cui si parla nella parabola del ricco epulone nel Vangelo di s. Luca (16, 19-31), considerato patrono degli...
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