bibliovoro
s. m. (scherz.) Appassionato divoratore di libri.
• L’odore della carta appena stampata, pile di titoli, copertine, fascette. Sono il colonnato che sorregge la «Libridine», appetito insaziabile di volumi e insegna della kermesse che da domani a domenica 2 novembre attirerà alla Fiera di Genova torme di bibliovori. (Rita Lucido, Repubblica, 30 ottobre 2008, Genova, p. XII) • Mentre i dati Istat confermano per il 2010 la tendenza alla crescita dei lettori in Italia, e mentre si moltiplicano su Internet gruppi di lettura e siti per «bibliovori» sull’esempio di aNobii e di Blog Babel, accanto al classico «corso di scrittura» prende vita un «corso di lettura creativa». (Ida Bozzi, Corriere della sera, 7 gennaio 2011, p. 37, Terza Pagina) • La mostra, che fa parte di «Centocage», è curata da Giorgio Maffei e Fabio Carboni per un progetto di Viaindustriae, e focalizza l’attenzione su John Cage autore di saggi, il «bibliovoro» che con il libro ha interagito in varie discipline: dai trattati di micologia (di cui era un esperto di fama) fino alle pubblicazioni sulla propria poetica ed il proprio processo creativo che, a partire dagli anni ‘60 lo fecero conoscere in tutto il mondo. (Gianni Gherardi, Repubblica, 15 giugno 2012, Bologna, p. IX).
- Composto mediante la giustapposizione dei confissi biblio- e -voro.
- Già attestato nell’Unità del 30 luglio 1981, p. 8, Libri (Edoardo Sanguineti).