MILESI MOJON, Bianca
Letterata e patriota, nata a Milano nel 1790, morta a Parigi l'8 giugno 1849. Figlia di Elena Milesi Viscontini, cantata dal Porta, ricevette un'educazione accurata e si emancipò presto da molti dei vincoli tradizionali che limitavano l'attività delle donne nelle famiglie della buona borghesia lombarda. Visse pertanto fra gli artisti della scuola neoclassica, in gran parte acquisiti alle nuove idee diffuse in Italia dalla rivoluzione francese, quali Giuseppe Bossi, Antonio Canova e soprattutto Andrea Appiani, del quale si considerò allieva. Compì pure molti viaggi e iniziò la sua operosità letteraria pubblicando una biografia di Saffo e un'altra di Gaetana Agnesi. Si era venuta staccando dal partito devoto ai Francesi e verso la fine del periodo napoleonico poteva essere considerata una fautrice degl'italici. Con questi si chiarì subito scontenta del regime instaurato dagli Austriaci nel Lombardo-Veneto. Collaborò con il conte Federico Confalonieri al tentativo d'introdurre in Lombardia le scuole di mutuo insegnamento e strinse amicizia con Melchiorre Gioia, visitandolo assiduamente nel carcere quando nel 1820 fu arrestato. A sua volta la M., come la sorella di sua madre Matilde Dembowski Viscontini tanto ammirata dallo Stendhal, e altre cosiddette "giardiniere" fu oggetto di persecuzioni da parte della polizia austriaca, alle quali si sottrasse nel 1822, fuggendo a Parigi. Prima però di stabilirvisi soggiornò a Genova, ove sposò il medico Charles Mojon. Con lui ritornò a Parigi, aiutando i profughi italiani, segnatamente di tendenze mazziniane e collaborando al giornale L'Italiano, ma eccitando vive ripugnanze, ad esempio nel gruppo che faceva capo agli Arconati, per essere il Mojon medico di casa di Madame de Feuchères, avventuriera implicata nella morte violenta del duca di Borbone Condé. Non venne mai meno alla M. la stima del Manzoni, dal quale, per le Prime Letture, fu qualificata "madre della patria". In Francia attese allo sviluppo degli asili d'infanzia e pubblicò parecchi libri educativi, finché fu colpita dal colera che la uccise il medesimo giorno del marito.
Bibl.: A. Campani, B. M. M., in La Rass. Naz., i aprile, i maggio, 16 luglio 1905; G. M. Lombardo, B. M., con doc. ined., Firenze 1905; M. L. Alessi, Una giardiniera del Risorgimento italiano, Torino 1906; E. Souvestre, Blanche M., Parigi 1854.