BIANCA MARIA Visconti, duchessa di Milano
Figlia naturale di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, gli nacque, forse il 31 marzo 1425, a Settimo nel Pavese o ad Abbiategrasso, dalla concubina Agnese del Maino. Su di lei Filippo Maria, non avendo figli legittimi né dalla prima né dalla seconda consorte, concentrò il suo affetto, gelosamente custodendola e curandone l'istruzione e l'educazione. Nel 1426 iniziò trattative con l'imperatore Sigismondo per poter legittimare la figlia e trasmetterle lo stato; nel 1429 allo stesso Sigismondo chiese apertamente di poter concedere a Bianca Maria qualsiasi dignità, se non gli fossero nati altri figli maschi, o legittimi od illegittimi. Nel 1430 pare che l'imperatore acconsentisse a conferire alla piccola bastarda il titolo di contessa, ma il duca faceva difficoltà a pagare i 1200 ducati chiestigli per diritti di cancelleria. Nel 1432 Bianca Maria fu offerta dal padre in isposa al suo condottiero Francesco Sforza per legarlo a sé; gli sponsali furono celebrati in Milano il 23 febbraio 1432. Presto però sorsero gravi contrasti: il duca chiese ad Eugenio IV lo scioglimento dell'impegno, e iniziò trattative matrimoniali con la corte di Mantova e poi con la corte di Ferrara. Ma non ruppe del tutto con Francesco Sforza, cui ripetutamente offrì di consegnargli la sposa per ammansarlo; e il 7 ottobre 1440, contemporaneamente dava procura a suoi rappresentanti per consegnare Bianca Maria allo sposo, stabilendo come dote Cremona e Pontremoli, di cui Bianca Maria si denominò d'ora in poi signora, e nominava procuratori per sposare la figlia a Lionello d'Este. Queste duplici, insidiose trattative durarono ancora nel 1441, finché si ebbe una rapida soluzione: accordatosi con lo Sforza, Filippo Maria gli inviò senz'altro la sposa. Le nozze furono celebrate solennemente il 21 ottobre 1441 in San Sigismondo di Cremona. Consorte fedele di un uomo che invece le fu ripetutamente infedele, Bianca Maria diede a Francesco Sforza sette figli: Galeazzo Maria, Ascanio, Ippolita, Filippo Maria, Sforza Maria, Ludovico, Ottaviano, di cui diresse l'educazione con amore e intelletto, preoccupandosi specialmente di correggere le stranezze del primogenito Galeazzo. Si dimostrò altresì donna abile ed intelligente: nel 1447, alla morte di Filippo Maria, seppe, con l'appoggio della madre Agnese, agevolare al marito l'occupazione di Pavia; nel 1448 virilmente difese Cremona attaccata dai Veneziani; nel 1450, per affermare i suoi diritti sullo stato, entrò in Milano come in trionfo insieme col marito, a cavallo ed alla testa delle loro compagnie. Come duchessa dimostrò capacità politica, specialmente nel 1466, quando il marito morì. Galeazzo era in Francia; ed ella con energia organizzò il governo e la difesa dello stato. Ma Galeazzo, malcontento che la madre lo considerasse come poco savio, con ingratitudine la allontanò: disgustata, Bianca Maria decise di ritirarsi nella sua Cremona, ma morì in viaggio il 19 o il 23 ottobre 1468 a Melegnano. Ne recitarono l'elogio funebre Francesco Filelfo e Gerolamo Crivelli. Seppe essere signora splendida e fastosa, ospitando regalmente principi e sovrani.
Bibl.: B. Corio, Istoria di Milano, Milano 1858; Giulini, Memorie della città di Milano, VI; Rosmini, Storia di Milano, IV; Litta, Famiglie celebri d'Italia; Attendolo Sforza, tav. V; L. Osio, Documenti tratti dagli archivi milanesi, II e III, Milano 1864-72.