BIACCO (lat. scient. Zamĕnis gemonensis Wagl., sinonimo: Z. viridiflavus Lacépède)
Serpente aglifo della famiglia dei Colubridi. È noto pure col nome di milordo e si può dire che ogni regione d'Italia abbia un termine dialettale distinto per questo, che è certamente il più elegante e vivace degli ofidî nostrali. In Francia viene designato coi nomi di serpent fouet o loup cinglant, che mettono appunto in rilievo la sua caratteristica rapidità di movimenti, come pure la sua singolare arditezza nell'assalire e la tendenza a mordere furiosamente chi tenti di afferrarlo. La voce Zornnatter usata dai Tedeschi esprime parimenti la sua irascibilità di carattere, alla stessa maniera del nome generico latino Zamenis di derivazione greca (ζαμενής "violento").
Ha capo ovale e depresso, muso arrotondato e alquanto sporgente sulla mascella inferiore, occhi grandi e prominenti, collo ben differenziato, tronco quasi uniformemente cilindrico, coda molto assottigliata all'estremità e lunga un quarto e più della lunghezza totale. Questa raggiunge in media, negli adulti, i 110-130 cm.; ma vennero spesso segnalati individui di proporzioni assai maggiori, da 150 fino a 190 cm. di lunghezza. La varietà caspius, che abita le regioni più orientali dell'Europa, nonché l'Asia minore e la Persia, può sorpassare la lunghezza di 240 cm. La colorazione della forma tipica è giallo-verdastra con macchie dorsali nere o verdi cupe, disposte in serie più o meno regolarmente longitudinali e che finiscono per formare delle vere strisce nella porzione posteriore del tronco e sulla coda. Esistono, oltre a questo, varî altri sistemi di colorazione, che valgono a contraddistinguere speciali varietà. La varietà carbonaria, abbastanza frequente in Italia, si differenzia, in particolare, per essere completamente nera o soltanto con tracce di giallo sul capo e sulle parti ventrali.
Il biacco vive, di preferenza, nei luoghi aridi e boscosi, striscia con velocità sul terreno e si arrampica bene sugli alberi. Il suo nutrimento consiste di topi, di arvicole, di piccoli uccelli, qualche volta di rospi o di rane, ma soprattutto di altri rettili (orbettini, serpi, ecc.), che ingoia direttamente senza prima soffocarli, costringendoli fra le spire del corpo come usa fare con i piccoli mammiferi. Durante l'inverno va in letargo e resta nascosto fino a primavera avanzata. L'accoppiamento ha luogo alla fine di maggio e le uova vengono deposte, generalmente, fra la fine di giugno e i primi di luglio.
L'area di distribuzione dello Zamenis gemonensis Wagl. si estende dalla costa atlantica dell'Europa fino all'Asia sud-occidentale.