BHARHUT
Lo stūpa (v.) di B. è uno dei più antichi monumenti dell'arte indiana che ci siano pervenuti. Esso venne eretto nel II sec. d. C. nello stato di Nagod (India centrale), sulla strada che unisce Ujjain a Pataliputra, capitale dell'impero di Ashoka. Fu scoperto dal Cunningham nel 1873: già allora il monumento era in rovina. Lo stūpa era costruito in mattoni e circondato da una balaustra di pietra; vi si accedeva mediante porte (torana), anch'esse di pietra, situate nei punti cardinali. Di queste porte solo quella E si è conservata, e attualmente si trova, assieme ai frammenti della balaustra, al Museo Indiano di Calcutta. Il torana è composto di due stipiti che sorreggono tre architravi su cui sono scolpiti, al centro, scene della vita del Buddha (v.) e, alle estremità, alcuni makara (mostri marini). Le balaustre e la cimasa della balaustra sono decorate con bassorilievi che illustrano scene della vita del Buddha, di preferenza in riferimento alle sue esistenze anteriori (jātaka). Secondo la norma che regolava l'iconografia dell'epoca, il Buddha era rappresentato soltanto per simboli. Lo stile dei bassorilievi è abbastanza ingenuo ma attraente. La prospettiva è ottenuta solo mediante la sovrapposizione verticale e ascendente dei piani, ma le figure sono atteggiate con notevole naturalezza. Protagonisti delle numerose scene di jātaka sono animali, e ciò ha permesso agli artisti di sbizzarrire il loro talento particolarmente portato verso tali soggetti. Le scene che adornano le balaustre sono inscritte in medaglioni, mentre quelle della cimasa sono scolpite nel fogliame di un fusto sinuoso di loto e si alternano a motivi vegetali di fiori e di frutta. Ogni bassorilievo è accompagnato da iscrizioni che portano il nome del jātaka rappresentato. I pilastri della balaustra sono decorati ciascuno da un altorilievo che raffigura un personaggio importante.
Bibl.: A. Cunningham, The stūpa of B., Londra 1879; B. Barua, B. I.: stone as a Story Teller. II: Jātaka Scenes (Indian Research Institute Publications), Calcutta 1934, 377; B. Rowland, The Art and Architect. of India2, Harmondsworth 1956, pp. 48-50; 52-53.