BEVAGNA (A. T., 24-25-26)
Comune dell'Umbria (provincia di Perugia). Il centro capoluogo è una cittadina situata a 225 m. s. m., presso un'ansa del torrente Timia, sul margine occidentale della pianura percorsa dal Chiascio e dal Topino, di cui il Timia è affluente e ha (1921) 2016 abitanti.
Il territorio comunale (56,48 kmq.) è in parte piano e in parte collinoso (quote estreme 190-710 m.), occupato in massima parte da seminativi (70% dell'area totale). I boschi coprono solo il 15% dell'area; relativamente notevole è la superficie a colture specializzate di piante legnose (oliveti e vigneti: 5%). La popolazione (6388 ab. nel 1921, di cui 2568 accentrati) è assai densa (113 abitanti per kmq.), soprattutto tra i 400 e i 600 m. di altezza.
Monumenti. - Dell'età romana restano in Bevagna avanzi considerevoli di una cerchia di mura, di un anfiteatro o teatro, di un tempio presso porta Perugina, di un mosaico pavimentale a bianco e nero con divinità, mostri e animali marini di ottima fattura. Notevoli anche i resti classici, epigrafici e architettonici, conservati nella sede comunale.
Importantissimi monumenti medievali conferiscono ancora oggi un particolare carattere a Bevagna: la chiesa di S. Silvestro che rimonta al 1195 e reca la firma di maestro Binello, la chiesa di S. Michele Arcangelo, contemporanea della precedente e opera dello stesso Binello con la collaborazione di un Rodolfo, il palazzo dei Consoli (inizî del sec. XIV). Sculture in legno del secolo XIII e affreschi del sec. XIV sono nella chiesa dei Ss. Domenico e Giacomo
A Bevagna ha lavorato Dono Doni da Assisi, del quale si conservano quadri nella sede comunale e nella chiesa di S. Francesco. Dal Doni deriva il pittore Ascensidonis Spacca, detto il Fantino (1557-1646), che nella nativa Bevagna ha lasciato tra l'altro la cassa del Beato Giacomo (1589), oggi nella sede comunale, e l'affresco della Pietà (1594) nella chiesa di S. Francesco. Fu anche di Bevagna il pittore Andrea Camassei (1602-1649), discepolo del Domenichino e probabilmente anche di Andrea Sacchi: sono opera sua gli affreschi della cappella del Carmine in S. Michele Arcangelo, il quadro del Martirio di S. Margherita nella chiesa di S. Margherita, il quadro dei Ss. Carlo Borromeo e Filippo Neri nella sede comunale.
Secondo la pia tradizione, nei pressi di Bevagna, sulla strada vecchia che conduce a Cannara, San Francesco avrebbe fatto la sua predica agli uccelli.
Storia. - Nell'antichità, Mevania (così costantemente, meno Gadit.,Maevania; demotico Mevanates, Philarg., ad Georg., II, 146, Mevanienses) apparteneva alla 6ª regione (Plin., Nat. Hist., III, 113; Ptol., III, 1, 47), sulla Flaminia (Ant., 311; Peut.; Gadit.). Era centro itinerario degli Umbri, nota anche per le sue pasture e per l'allevamento bovino. La tradizione storica la menziona quasi esclusivamente nel sec. I dell'Impero (Tac., Hist., III, 55, 59; Suet., Cla., 43) per la sua opportunità itineraria e per le sue bellezze naturali. La relazione liviana (IX, 41; unica menzione anteriore all'era volgare) di una vittoria del console Q. Fabio insieme a Decio nel 309 ivi avvenuta, è probabilmente un'anticipazione della cooperazione dei due consoli a Sentino (De Sanctis, St. dei Rom., II, 334). Fu municipio ed ebbe notevole sviluppo edilizio, del quale sussistono cospicue tracce: il capoluogo fu munito di una cinta di mura (Plin., Nat. Hist., XXXV, 173: latericius murus). Risulta inscritta nella tribù Emilia.
Nei primi secoli del Medioevo Bevagna ebbe sede vescovile, che poi perdé in seguito alle devastazioni subite dai barbari. Fece parte del ducato di Spoleto senza avervi una speciale importanza. Soffrì molto per l'ira di Federico II e delle fazioni spoletine. Erettasi a comune nel Basso Medioevo, fu sotto l'egemonia di Perugia, cui talvolta tentò ribellarsi (nell'ottobre 1381 e poi spesso). Passò per qualche tempo sotto la signoria dei Trinci, padroni di Foligno, e da ultimo venne riunita ai dominî della Chiesa. Leone XII nel 1825 le restituì il titolo di città.
Bibl.: Per l'arte: G. Boccolini, Mevania, Cagli 1909; Bevagna illustrata, Perugia 1901; G. Urbini, Spello, Bevagna, Montefalco, in Italia Artistica, n. 71, Bergamo 1913; Guida artistica di Bevagna, Spoleto 1926; A. Presenzini, Vita ed opere del pittore Andrea Camassei, Assisi 1880; U. Gnoli, Pittori e Miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923.
Per la storia: Corpus Inscriptonum Latinarum, XI, p. 732; H. Nissen, Italische Landeskunde, II, Berlino 1902, p. 396 segg.; F. Alberti, Notizie antiche e moderne riguardanti Bevagna.