BÈTHUNE (A. T., 32-33-34)
Città della Francia nord-orientale, capoluogo di circondario nel dipartimento Pas-de-Calais. Giace in mezzo a praterie paludose che si cerca a mano a mano di coltivare, vicino al canale che va da Aire a la Bassée, sulla riva destra del fiume Lawe, canalizzato dal porto di Béthune sino alla confluenza con la Lys. La distruzione delle fortificazioni tra cui era rinchiusa, ha permesso alla città di estendersi a sud verso la ferrovia e di aprirsi ad est verso il canale con larghe vie d'accesso. Al posto delle fortificazioni vi sono ora bei viali, e i nuovi quartieri si sono ampiamente sviluppati. La città vecchia è composta da strade sinuose e viuzze fiancheggiate dalle vecchie case in stile fiammingo. Béthune ha molto sofferto per il bombardamento del 1918. La popolazione era nel 1921 di 16.795 ab. La regione circostante produce cereali, lino, tabacco, che si esportano in notevole quantità; prima della guerra vi erano nella città importanti fabbriche di calzature, manifatture di tabacchi, concerie, raffinerie, ecc. È servita per le comunicazioni da quattro tronchi ferroviarî che la uniscono rispettivamente a Lilla, Hazebrouck, St.-Pol, Arras. È sede di sottoprefettura, di tribunale di prima istanza e di camera di commercio. Tra gl'istituti d'istruzione sono degni di menzione un collegio comunale, una bella biblioteca (con catalogo pubblicato nel 1863), archivî di notevole interesse e una Società geografica fondata nel 1882.
Storia. - Non si hanno notizie della città anteriori al sec. X. Apparteneva allora alla famiglia degli avvocati del vescovo di Arras, ai quali restò fino al 1248. Passò poi ai conti di Fiandra (i Dampierre), e in questo periodo vi nacque Conone (v.), detto appunto di Béthune; alla fine del sec. XIII era già caduta in potere dei re di Francia, e ad essi rimase nonostante i replicati tentativi dei Fiamminghi per riprenderla; il più noto, che diede luogo anche a una solenne processione annuale, ancora in uso, è quello del 1346. Come molte altre città che furono parte dell'eredità di Carlo il Temerario duca di Borgogna, anche B. fu aspramente contesa fra la casa d'Asburgo e la casa di Francia. Investita più volte da assedî, rimase agli Asburgo dal 1490 al 1645, alla Francia dal 1645 al 1710, agli Asburgo dal 1710 al 1714, poi definitivamente alla Francia. Le libertà comunali vi si svilupparono dal principio del sec. XIII, ma decaddero ed ebbero il colpo di grazia nel 1778, quando al duca di Sully fu dato il titolo di conte di B. con giurisdizione sulla città.
Bibl.: F. Dequien, Notice sur la ville de B., Béthune, 1838; E. Béghin, Hist. de la ville de B., Douai 1874; L. Quarré-Reybourbon, Hist. de la ville de B. tirée des anciennes Chroniques de Flandre et d'Artois, Lilla 1885; E. Cornet, Hist. de Béthune, voll. 2, Béthune 1892.
Conti e duchi di Béthune. - Il titolo di Béthune fu di diverse nobili famiglie francesi, particolarmente i conti di Béthune de Selles et de Chabris, i conti e duchi di Béthune Charost, i baroni e marchesi de Rosny, i duchi di Sully.
Alla famiglia dei conti di Selles et de Charost appartiene Filippo nato nel 1561, morto nel 1649, ambasciatore di Francia a Roma dal 1601 al 1605, a Torino nel 1616, a Vienna nel 1620, a Roma ancora nel 1624. I suoi dispacci hanno un grandissimo interesse per la storia diplomatica dell'Europa nel primo venticinquennio del secolo XVII. Suo nipote Francesco-Gastone, marchese di Chabris e conte di Selles (1638-1692), servì pure, sotto Luigi XIV, nella carriera diplomatica, specialmente in Polonia.
Alla famiglia dei duchi di Charost appartiene Armando Giuseppe di Béthune, ultimo duca di Charost (1738-1800), uno dei personaggi più rappresentativi dell'aristocrazia sensible del secolo XVIII. Possessore di vastissime terre in parecchie regioni della Francia, egli fece ogni sforzo per migliorare le condizioni sociali dei contadini. La sua filantropia, riconosciuta da tutti, non impedì che fosse arrestato, durante il Terrore, nel suo castello di Meillant nel Berry, ma fu liberato il 9 termidoro.
Alla famiglia dei duchi di Sully appartiene il celebre ministro del re di Francia Enrico IV.
Bibl.: Dubuisson, Mémoire historique et généalogique sur la maison de Béthune, Parigi 1739.