BĒT YERAḤ (eb. Bēt Yeraḥ; odierna Khirbet Kerak)
Il nome di B. Y. si è conservato soltanto in fonti talmudiche; tuttavia è sicura la localizzazione della città nel tell (collina) che si estende, per 50 ettari, a O del luogo in cui il Giordano esce dal lago di Gennesaret (Tiberiade) e che attualmente si trova sulla sinistra del fiume, dopo che questo cambiò corso nell'età delle crociate. Il nome stesso è testimonianza di origine cananea ("La casa della divinità lunare"), mentre l'identificazione con la ellenistica Philoteria non è affatto sicura.
Il luogo si distingue per uno speciale tipo di ceramica dell'antica Età del Bronzo, verniciata in nero e rosso (di origine anatolica?), a cui è stato dato il nome di "ceramica di Khirbet Kerak". Gli scavi, cominciati nel 1945, sono continuati praticamente senza interruzione fino al 1952 ed oltre. Il più antico centro abitato della località appartiene all'Età del Bronzo; particolarmente ricchi e interessanti sono i livelli dell'antica Età del Bronzo (III mill. a. C.); i resti comprendono un muro massiccio di mattoni seccati al sole, con torri rotonde, una porta di città e una fogna lastricata di pietra; inoltre un enorme granaio con una elevata piattaforma di pietra (m 40 × 30), su cui si levavano altre strutture circolari di mattoni, coperte da una cupola. La media Età del Bronzo è rappresentata da un muro di pietra costruito su fondamenta di mattoni di epoca anteriore. Poi il luogo fu abbandonato per più di un millennio. L'abitato riappare nel periodo persiano, e fu molto ingrandito nell'epoca ellenistica (case con pareti intonacate e dipinte). I Romani vi costruirono un campo militare, e più tardi (nel III sec. d. C.), un forte a pianta rettangolare con torri quadrate agli angoli e grosse mura di pietra. Il forte serviva, a quanto sembra, a proteggere il vicino ponte sopra il Giordano, costruito anch'esso in epoca romana. Nel periodo bizantino fu eretta entro il forte una sinagoga (m 37 × 22), con pavimento a mosaico. Contro il muro meridionale del forte fu costruito un bagno con ipocausto (connesso all'acquedotto della città per mezzo di condotti di argilla). Ancora più tardi, verso la fine del V sec. d. C., fu costruita a N del forte una chiesa bizantina a tre absidi; nel 529 d. C. vi fu aggiunto un battistero. Il luogo continuò a essere abitato fino al periodo arabo, e poi decadde. I ritrovamenti comprendono due teste di statue greche, statuette fittili dell'antica Età del Bronzo e una ingente quantità di vasellame di ceramica di tipo "Khirbet Kerak".
Bibl.: B. Maisler, M. Stekelis, M. Avi-Yonah, in Israel Exploration Journal, II, 1952, pp. 165 ss.; 218 ss.; P. L. O. Guy, Allon, III, 1951, p. 32 ss.