Letterato (Isola d'Istria 1797 - Trieste 1849); combatté (1829) in Grecia, donde tornò a Trieste; iracondo e misantropo, fu malvisto a causa dei suoi feroci epigrammi; autore di una tragedia, Francesca da Rimini (1820), di Novelle orientali (1826) e di Apologhi (1828), tracciò anche alcuni profili critici nei quali si rivela entusiastico ammiratore del Leopardi (che largamente riecheggia in alcune canzoni) e di P. Giordani.